Sezioni


Coldiretti sul bilancio Ue: l’Italia usi il veto


Secondo un’analisi della Coldiretti, l’Italia paga al bilancio Ue, in totale, 14,8 miliardi di euro ovvero il 13,5% del totale e riceve 10,3 miliardi di euro ed è quindi contribuente netta per 4,5 miliardi di euro.
Coldiretti chiede un “riequilibrio nella ripartizione del bilancio Ue considerando che al momento attuale l’Italia è il primo contribuente netto (in % del Pil) alle politiche comunitarie” e “l’adozione di una Politica Agricola Comune che premi chi lavora e vive di agricoltura, chi produce in modo sostenibile, chi produce cibo”.
Nel documento in dieci punti “L’Italia che vogliamo” (www.coldiretti.it), dal punto di vista del sistema agroalimentare italiano, si evidenzia che occorre portare pienamente “l’Italia in Europa”, facendo sì che la nuova Politica Agricola Comunitaria riconosca il valore strategico del “modello italiano” e le sue straordinarie peculiarità, consentendo che diventi patrimonio della comunità, contaminando virtuosamente il pensiero comunitario. Cruciale, in questo senso, diviene il ruolo dei decisori italiani, che devono superare le subalternità del passato, che hanno favorito le lobby di interesse e le politiche omologative dei Paesi del Nord Europa, o peggio ancora, intervenendo con ritardo e approssimazione sui “dossier”, hanno penalizzato fortemente gli interessi del Paese, svendendo poi la “verità” sotto il ricatto, usato spesso come alibi, dell’infrazione comunitaria (zone vulnerabili nitrati, etichettatura, ecc.).
Commenta il presidente di Coldiretti, Sergio Marini: “Se necessario, bisogna porre il veto sul nuovo bilancio dell’Unione Europea per riscattare i troppi errori del passato come quello delle quote latte provocato da un approccio approssimativo e dalla debolezza negoziale dell’Italia in Europa, di cui paghiamo le conseguenze ad oltre 30 anni di distanza”.