Sezioni


Coldiretti distribuisce yougurt e tomini


“Giusto” prezzo per un “giusto” latte, è sbarcata davanti all’Esselunga di corso Traiano a Torino con una vera e propria stalla che ospita la vacca Sequi ed il vitellino Giacomino per dimostrare ai consumatori da dove viene il latte e come si ottengono i formaggi senza polveri o semilavorati industriali. Ma è anche l’occasione per dimostrare il futuro che potrebbe non esserci più per i nostri allevamenti e per il nostro territorio. Il grido degli allevatori “Aiutateci a salvare le nostre stalle ed il vostro latte” echeggiava nell’oasi gialla attorno alla quale si sono radunati i numerosi consumatori e sono stati distribuiti i tipici tomini piemontesi e lo yogurt naturale, il tutto prodotto con latte Made in Piemonte.
Sono giunte rappresentanze di allevatori da tutta la regione che, dopo aver presidiato la Lactalis ad Ospedaletto Lodigiano, hanno voluto portare il proprio messaggio anche davanti alla distribuzione organizzata.
Solidarietà anche dall’assessore Giorgio Ferrero il quale ha raggiunto il presidio davanti all’Esselunga, anticipando la volontà di inviare una nota alla proprietà della Lactalis per stigmatizzare il grave rischio di esclation delle tensioni già in atto, che rischiano di non favorire la ripresa di un dialogo costruttivo.
“E’ di inaudita violenza la ritorsione della Lactalis nei confronti dei nostri allevatori ai quali non è stato ritirato il latte presso le stalle, nonostante vi fossero vincoli contrattuali – ha sottolineato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – sono centinaia di quintali che significano decine di migliaia di euro di perdita al giorno. Gli allevatori italiani hanno già perso nel 2015 oltre 550 milioni di euro per il loro latte sottopagato a tal punto che sta diventando difficile anche acquistare il foraggio per gli animali”.
Ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche concentrati, cagliate, semilavorati e polveri passano dalle nostre frontiere per poi diventare formaggi e mozzarelle spacciate come Made in Italy. Hanno superato il milione di quintali, infatti, le cosiddette cagliate importate dall’estero, che ora rappresentano circa 10 milioni di quintali equivalenti di latte, pari al 10 per cento dell’intera produzione italiana e pari quasi a quella del Piemonte.
“Le nostre produzioni Made in Italy e Made in Piemonte possono essere tutelate solo attraverso l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta anche per il latte Uht, yogurt e per le altre produzioni lattiero casearie – ha sostenuto il direttore di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio – I consumatori hanno dimostrato di comprendere perfettamente il messaggio ed hanno espresso la ferma volontà di essere al nostro fianco nella battaglia di ridistribuzione del valore all’interno della filiera”.
Sono a rischio 8000 posti di lavoro e la permanenza di 1900 aziende ubicate nei territori più svantaggiati e soprattutto in montagna, con un ruolo fondamentale di tutela del territorio e prevenzione dei disastri ambientali che sempre più spesso colpiscono l’intera collettività a causa dell’abbandono dei territori stessi.