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Coldiretti Cuneo apre lo sportello della salute


Mercoledì 17 aprile, presso l’Ospedale Montis Regalis di Mondovì, è stato presentato il progetto “Sportello (in) Salute” che vede la collaborazione dell’Asl Cn 1 e Asl Cn 2 con Coldiretti Cuneo e Confartigianato Cuneo.
Le due associazioni di categoria metteranno a disposizione, rispettivamente nell’ufficio Zona di Ceva e nei recapiti di Ormea, Garessio, Saliceto, Monesiglio e Murazzano per Coldiretti e di Mondovì per Confartigianato, uno sportello che permetterà al cittadino di presentare le pratiche amministrative per ottenere prestazioni socio-sanitarie e socio-assistenziali: sarà possibile, in particolare, presentare ed ottenere l’esenzione ticket per reddito per le prestazioni ambulatoriali e per i farmaci e inoltre presentare domande per protesi e ausili per i pazienti disabili o non autosufficienti.
“A partire dal 2 maggio, – evidenzia Giuliana Chiesa, responsabile del progetto – saranno a disposizione dei cittadini dei territori cebano e monregalese i primi servizi. Per quanto riguarda la formazione, in seguito, saranno attivati corsi sui principali temi di igiene e prevenzione per le attività legate alle associazioni Coldiretti e Confartigianato, e altre iniziative su tematiche socio–sanitarie, così come è prevista l’attivazione di corsi di educazione sanitaria”.
Nella conferenza di presentazione, ha aperto i lavori, Gianni Bonelli, direttore generale ASL CN1, a cui sono seguiti gli interventi di Enrico Ferreri, coordinatore Distretti Sanitari dell’ASL CN1, Domenico Massimino, presidente Confartigianato Imprese Cuneo e Marcello Gatto, presidente di Coldiretti Cuneo.
“Sulla scia delle più avanzate sperimentazioni a livello nazionale – ha sottolineato Bonelli – l’Azienda Sanitaria Locale CN1 si fa promotrice di un coordinamento che consentirà ai cittadini di usufruire di un vero punto di riferimento per i bisogni della salute e della socio-assistenza in senso lato. Nei periodi difficili è più che mai indispensabile fare “squadra”, mettere a fattor comune le proprie risorse, ma soprattutto le proprie competenze. Il progetto “Sportello (in)Salute” ha l’ambizione di creare una forte sinergia tra i protagonisti pubblici e privati della provincia di Cuneo: le l’Asl, i Consorzi Socio Assistenziali e alcune importanti associazioni di categoria, per ora Coldiretti e Confartigianato Impresa, presto molto probabilmente anche Confcommercio che ha già dato la propria disponibilità. Quella che coinvolge il Monregalese tramite gli sportelli di Confartigianato Impresa, e il Cebano attraverso la Coldiretti, può dunque definirsi un’esperienza pilota, che si svilupperà per fasi, con l’obiettivo di diffondersi in tutte le sedi delle Associazioni di categoria, partner del progetto”.
Per Confartigianato, commenta Domenico Massimino, presidente provinciale: “Nello spirito di una democrazia partecipativa, aderiamo con convinzione al progetto, ritenendo oggi più che mai essenziale da parte delle associazioni di categoria un impegno efficace anche in campo sanitario. Applicando il principio di sussidiarietà, già dal 2008 la nostra realtà associativa, con la costituzione di ‘Confartigianato Persone’, ha intrapreso la strada dell’ascolto e delle risposte concrete ai bisogni sociali degli imprenditori e dei loro familiari. Ora, con questa sinergia, che va ad implementare ulteriormente un percorso virtuoso, la Confartigianato diventa partner di un importante sistema solidale, rivolto al supporto dei servizi primari per la collettività”.
“L’attenzione per il Sociale – aggiunge Marcello Gatto, presidente di Coldiretti Cuneo – è tra le priorità di Coldiretti, che sta attuando in sinergia con Enti pubblici e soggetti privati, un percorso condiviso per essere più vicino ai cittadini, in un momento in cui il presidio del territorio diventa sempre di più un’urgenza. La collaborazione a questo, come agli altri progetti che ci vedono impegnati nel Sociale, è nell’ottica di andare incontro alle necessità socio-sanitarie delle persone, affiancandoci al servizio pubblico, creando una rete virtuosa per sopperire alle difficoltà oggettive di chi vive fuori dai centri urbani, in un momento in cui vi sono sempre minori risorse economiche, per offrire servizi utili a tutti i cittadini”.

LO SPORTELLO (IN) SALUTE PER DARE UN SUPPORTO CONCRETO AI CITTADINI
Di seguito, le peculiarità del progetto che la responsabile dello stesso, Giuliana Chiesa, ha messo in evidenza per meglio comprenderne l’operatività pratica.
L’In tra parentesi rappresenta una pluralità di significati, ed è tra parentesi perché questi sono un mezzo e uno strumento per raggiungere l’obiettivo salute, intesa non come assenza di malattia, ma come stato di benessere psicofisico delle persone: bisogni sanitari, ma anche sociali, è il focus dello sportello
Integrazione: tra sociale e sanitario
Insieme: sinergia pubblico – privato – terzo settore
Informazione: aiuto ad orientarsi nella burocrazia amministrativa
Insegnamento: formazione ai care giver e agli assistiti e formazione agli associati per problematiche inerenti la loro attività
Integrativi: Fondi Sanitari Integrativi
In forma: programmi di educazione alla salute
Informatica: la salute e la cura aiutata dalla tecnologia: Telemedicina per la cronicità
Innovazione sociale: trovare nuove idee che funzionano dando soluzioni a bisogni sociali ancora insoddisfatti.
Interazione: collaborare insieme per migliorare la vita dei singoli e delle famiglie
Investire: risorse umane, competenze, e collaborazione per creare una rete che aiuti e ci aiuti a creare salute, benessere in un momento di crisi in cui le risorse economiche sono sempre meno.
Individuare: Forme di co-responsabilizzazione del privato rispetto ad obiettivi di tutela sociale caratteristici degli operatori pubblici e del no profit in una presa in carico globale del soggetto svantaggiato è una idea chiave per offrire servizi efficienti a tutti. Servizi che non si limitino ad una assistenza passiva ma si concretizzino in un effettivo coinvolgimento del soggetto che diventa protagonista attivo della propria salute.
Individuare: Al centro devono essere messi il cittadino ed il territorio in cui vive, con l’analisi dei bisogni, delle necessità, delle peculiarità territoriali, quindi, della costruzione di quel sistema di interventi e servizi sociali e sanitari che l’ente pubblico deve offrire ai suoi concittadini.
Un bisogno simile in territori diversi può avere soluzioni differenti.
A fronte dell’analisi della situazione attuale dei bisogni socio-sanitari diffusi nella provincia cuneese e della sempre maggior difficoltà dei singoli attori a provvedere separatamente alla loro soddisfazione è nata l’idea di fare “squadra”.
Dal 2 maggio partirà la sperimentazione dei primi sportelli (in)Salute della provincia di Cuneo. Sperimentazione che vede coinvolti protagonisti pubblici e privati lavorare fianco a fianco per raggiungere un fondamentale obiettivo comune: il benessere dei cittadini.
Lo sportello si arricchirà progressivamente di servizi. I primi servizi a disposizione dei cittadini dei territori cebano e monregalese, già a partire da maggio.
Il primo permetterà al cittadino di ricevere un supporto reale nell’avvio delle pratiche amministrative volte ad ottenere prestazioni socio sanitarie e socio-assistenziali. Prestazioni quali la presentazione di domande per protesi e ausili per i pazienti disabili o non autosufficienti, per la richiesta di invalidità e similari.
Sarà possibile in particolare presentare ed ottenere nello sportello, la richiesta di esenzione per reddito per le prestazioni ambulatoriali e per i farmaci, per coloro che ne hanno i requisiti di legge.
Così come si potrà essere assistiti nella prenotazione di visite presso gli ambulatori dell’ASL CN1 e per il ritiro dei referti di alcuni esami.
Per quanto riguarda la formazione saranno attivati corsi di formazione sui principali temi di igiene e prevenzione per le attività legate alle associazioni a Coldiretti e Confartigianato, così come è prevista l’attivazione di corsi di educazione sanitaria.
In un secondo momento sarà inserita nella gestione dello sportello l’importante figura del Care Manager per la funzione di decodifica del bisogno dei cittadini che si rivolgeranno allo sportello e per l’individuazione della risposta adeguata ad ogni singolo caso.
La regia dello sportello potrebbe portare ad un’organizzazione a metà tra l’assistenza domiciliare e la struttura residenziale per l’anziano non totalmente sufficiente, con servizi che però non possono essere uguali per tutti ma implementati in base all’ascolto e alla decodifica dei bisogni del singolo e dei suoi care-givers.
Considerate le attuali scarse risorse economiche a disposizione dell’ente pubblico e l’aumento della popolazione anziana è necessario sviluppare una cultura del coordinamento e della sinergia dei servizi socio-sanitari tra pubblico e privato, dove per privato prima di tutto si individua il terzo settore e le associazioni di categoria.
Questa visione è quella che porta da un welfare state ad un welfare di comunità.
Un altro servizio importante che verrà attivato sarà la gestione della medicina di iniziativa con la possibilità di svolgere presso lo Sportello alcuni esami in telemedicina con la refertazione da remoto da parte del medico specialista.