Coldiretti contesta Camera di Commercio di Cuneo, è scontro sui meccanismi di rilevazione dei prezzi delle uve
La delibera assunta dalla Camera di Commercio di Cuneo sulla rilevazione dei prezzi delle uve, sostenuta dalla parte industriale, è inaccettabile. Il documento approvato in Giunta, a cui si è opposto con l’unico voto contrario l’esponente agricolo della Camera di Commercio in rappresentanza di Coldiretti, Marcello Gatto – peggiora una situazione che era già di una gravità assoluta a causa dei meccanismi di rilevazione introdotti nel 2017, che Coldiretti aveva seccamente respinto perché non tutelavano i produttori da possibili ingerenze poste in atto per condizionare il mercato.
La delibera attuale dimezza il numero minimo dei contratti necessari a far considerare sufficiente la rappresentatività del campione e sfiora il ridicolo, dichiarando validi ai fine della rilevazione anche contratti privi di un prezzo definito che rimandano ad una non meglio identificata “media dei valori”, e nel novero dei contratti validi fa figurare anche le semplici autocertificazioni prive di valore legale che attesterebbero a quale prezzo le uve dovrebbero essere state vendute. Uno schiaffo ai produttori che rischia di mettere in crisi uno dei settori più importanti della nostra economia.
Coldiretti ribadisce ancora una volta la necessità di raccogliere dati statistici veramente rappresentativi, obiettivi e certi che si basino su principi di individuazione del campione numerico e per tipologia, turnazione dei soggetti coinvolti e modi di divulgazione che non interferiscano con le contrattazioni. L’Organizzazione, che ha partecipato ai tavoli tecnici con l’esclusiva finalità di ribadire la propria contrarietà a tale operazione poco chiara, invita i propri associati a vendere le uve a prezzo certo in campagna e a non accettare subdoli meccanismi contenuti nella delibera.
(Fonte: Coldiretti Cuneo)