Coldiretti chiede incentivi al termico
Si è conclusa la consultazione pubblica sulla Strategia Energetica Nazionale (Sen) che si propone di pianificare la riduzione dei costi energetici, il raggiungimento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale e l’incremento dello sviluppo industriale del settore energia.
Sulla strategia da programmare, il Governo ha acquisito osservazioni e proposte di miglioramento da parte di tutti i soggetti interessati, a partire da Coldiretti, per elaborare un piano definitivo che promuova, in particolare, l’efficienza energetica e lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, rispetto al quale si intendono superare gli obiettivi fissati a livello europeo.
Con il suo contributo alla consultazione pubblica sulla Sen, Coldiretti, in particolare, ha segnalato la necessità di rendere disponibili maggiori risorse per incentivare le fonti termiche poiché permane un disequilibrio, in termini di volumi assegnati, rispetto all’incentivazione del settore elettrico. Mentre, nell’ambito di quest’ultimo si è rilevata la necessità di dare maggiore sostegno alle biomasse rispetto al fotovoltaico e all’eolico.
Pertanto, è stata evidenziata l’esigenza di rivedere gli obiettivi indicati per lo sviluppo delle fonti rinnovabili al 2020, innalzando quello relativo alle fonti termiche (attualmente fissato al 19%) e riducendo quello delle fonti elettriche (attualmente al 37%).
La necessità di dare maggiore impulso al settore delle rinnovabili termiche nasce dalla considerazione che, rispetto a quelle elettriche, si configurano come fonti più “a misura di territorio”, anche per quanto riguarda le occasioni di coinvolgimento del settore agro-forestale. Inoltre, le rinnovabili termiche possono svilupparsi con minori costi e maggiori ricadute per l’economia italiana rispetto alle rinnovabili elettriche.
Infatti, in considerazione di un’analisi dei dati contenuti nella Strategia si evidenzia come la produzione di 1 Mtep di energia rinnovabile costa 150 milioni di euro se ottenuto con le rinnovabili termiche, 210 milioni se ottenuto mediante attività di efficientamento energetico e ben 1.400 milioni di euro se ottenuto da rinnovabili elettriche.
Pertanto, grazie al miglior rapporto costi/benefici delle rinnovabili termiche rispetto alle elettriche, il riequilibrio degli obiettivi consentirebbe di disporre di maggiori risorse assegnabili all’incentivazione dell’efficienza energetica.
L’incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili rappresenta un’occasione per perseguire obiettivi di efficienza energetica anche nel comparto agro-forestale, per rilanciare il suo ruolo sfruttando le grandi potenzialità di fornitura di biomassa.
Maggiori investimenti in questo settore, quindi, avrebbero lo scopo di dare un rilancio all’attività di gestione dei boschi grazie al valore aggiunto costituito dalla possibilità di impiego a fini energetici dei prodotti legnosi (legna, cippato e pellet), in un contesto di filiera corta.
Infine, sempre in materia di valorizzazione della biomassa legnosa, la Coldiretti ha evidenziato che nella Strategia Energetica Nazionale deve essere riconosciuta maggiore considerazione alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento locale, attraverso l’impiego prioritario dei sottoprodotti, che costituisce una delle grandi sfide che il Governo si è posto anche nella definizione del decreto sulla promozione delle fonti rinnovabili elettriche.