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Codice antimafia sospeso per contributi europei non superiori a 25 mila euro


Grazie anche all’impegno della Cia, é stata modificata la norma che obbligava tutte le aziende agricole, beneficiarie dei fondi europei, a presentare la certificazione antimafia. Se il Parlamento non avesse provveduto alla correzione, le conseguenze sarebbero state la paralisi degli organismi pagatori e l’arresto del flusso delle erogazioni dei fondi Ue alle aziende agricole.

Ecco il testo integrale del comma 1142 dell’articolo 1 della legge di bilancio, approvata in via definitiva – in terza lettura – il 23 dicembre 2017 dall’aula del Senato della Repubblica.

“Le disposizioni degli articoli 83, comma 3-bis, e 91, comma 1-bis, del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, in materia di acquisizione della documentazione e dell’informazione antimafia per i terreni agricoli, non si applicano alle erogazioni relative alle domande di fruizione di fondi europei presentate prima del 19 novembre 2017. Le predette disposizioni, limitatamente ai terreni agricoli che usufruiscono di fondi europei per importi non superiori a 25.000 euro, non si applicano fino al 31 dicembre 2018”.

Quella individuata non è sicuramente la soluzione definitiva del problema, ma è un indubbio passo avanti. Ora abbiamo un anno di tempo per ragionare sulla reale efficacia della norma in oggetto e per  individuare modalità operative che non penalizzino gli agricoltori.

 

Giovanni Cardone, direttore Cia Piemonte