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Cia in piazza il 5 maggio le ragioni della protesta


La Cia prepara una mobilitazione nazionale per il 5 maggio – informa il direttore della Confederazione Italiana Agricoltori di Cuneo, Igor Varrone -, una mobilitazione per chiedere risposte politiche immediate su salvaguardia del reddito, semplificazione dei rapporti con l’amministrazione pubblica e tutela dell’impresa. La parola d’ordine della manifestazione è “ei fu… siccome immobile”, da “Il 5 maggio”, ode scritta dal Manzoni nel 1821 per la morte di Napoleone, uno slogan volutamente provocatorio di una iniziativa che si svolgerà contemporaneamente nelle piazze centrali di Roma, Bologna e Catanzaro. “Intendiamo richiamare l’attenzione sulle grandi opportunità e i servizi che l’agricoltura può dare al paese – spiega il direttore della Cia di Cuneo – ma nello stesso tempo rivendicare alcune misure necessarie ed urgenti a tutti i livelli in Europa, Italia e singole Regioni. In molti casi i prezzi riconosciuti alle aziende agricole sono inferiori ai costi di produzione e corrispondono ai valori reali di venti/trenta anni fa. Forte è lo squilibrio lungo la filiera (per ogni euro che paga il consumatore finale, solo 15 centesimi vanno all’impresa agricola – talvolta anche meno). Occorre visione strategica e ripensare gli strumenti contrattuali che oggi penalizzano le componenti più deboli del sistema “agricoltori e consumatori” (i più a vantaggio dei pochi)”.
Le aziende agricole hanno bisogno di interventi che debbono concretizzarsi ai diversi livelli per assicurare loro competitività e quindi sostenibilità: europeo, nazionale e regionale.
La Confederazione con l’evento del 5 maggio chiede risposte politiche e strategiche che ruotano attorno a tre sostanziali filoni, ovvero il reddito, il rapporto con la pubblica Amministrazione e la tutela dell’impresa. Il tema dei costi di produzione non è nuovo, fattore che crea uno squilibrio sulla distribuzione del valore lungo la filiera a scapito dei produttori. Su questo punto la Cia propone alcune modifiche della Pac come, ad esempio, l’incremento dei pagamenti accoppiati dei settori in crisi. Una economia contrattuale più equa e trasparente, attività di promozione ed educazione alimentare per un consumo consapevole dei cittadini sono le richieste messe in campo dalla Confederazione che chiede alla pubblica Amministrazione più semplificazioni ed efficienza, a partire dagli organismi pagatori. Innovare i tanti ‘apparati intermedi’ non più rispondenti alle esigenze delle imprese è un’altra sottolineatura che porta avanti la Cia, facendo un esplicito riferimento all’Aia.
Il grande tema della tutela dell’impresa è il terzo punto che l’Organizzazione agricola evidenzia: é necessaria una normativa per la difesa del territorio, il consumo del suolo e la stabilità idrogeologica. In questo capitolo va messo al centro il ruolo delle imprese agricole che da sempre sono una ‘telecamera di sorveglianza’ sempre attiva, capace di intervenire in tempo reale: una funzione che gli va riconosciuta e che va quantificata in termini economici”.