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Cia Cuneo: “Sul moscato un buon accordo di filiera”


“Con il 2013 – commenta il presidente della Cia di Cuneo, Roberto Damonte – siamo al 35° anno di accordo per le uve Moscato: il più importante d’Italia nel settore perchè interessa 9 mila ettari di vigne e circa 4.500 aziende agricole, situate in 52 comuni delle province di Asti, Cuneo e Alessandria. La produzione di Asti Spumante e Moscato d’Asti docg è di oltre 100 milioni di bottiglie l’anno (per l’80% esportate)”.
“La resa delle uve per Asti e Moscato d’Asti docg – illustra Damonte- è stata fissata in 95 quintali/ettaro, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblocage per ulteriori 5 quintali di uva, che potranno passare da supero a docg se il mercato lo richiederà. Il prezzo sarà di 10,65 euro al miriagrammo. La trattenuta per la promozione del prodotto è stata stabilita in dieci centesimi al miriagrammo. Una parte andrà al progetto “sorì” che vuole valorizzare i vigneti eroici, quelli cioè dove il moscato è presenza storica e coltivato con pendenza oltre il 50%”.
Soddisfazione per l’accordo raggiunto è stata espressa da Agrinsieme, i cui esponenti si sono spesi nella trattativa per trovare su tutti i punti in discussione una mediazione tra le parti che salvaguardasse gli interessi dei produttori.
“L’intesa tra case spumantiere e vignaioli dà stabilità al comparto – ha dichiarato Carlo Ricagni, vice presidente regionale della Cia del Piemonte– . L’accordo interprofessionale garantisce a tutti gli attori della filiera quella sicurezza economica e finanziaria che è tra i presupposti indispensabili per qualsiasi progetto di sviluppo. Soltanto se la filiera è unita è possibile cogliere le opportunità che il mercato internazionale, nonostante la crisi, sembra poter offrire sia all’Asti docg, sia al Moscato d’Asti docg”.

(nella foto: Roberto Damonte)