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Chi pagherà i danni dei cinghiali?


“Le imprese agricole in tutta la provincia di Cuneo – rileva Consuelo Monge Roffarello, rappresentante della Cia nel CACn2 – vivono da anni una situazione drammatica nel rapporto con i cinghiali e gli altri ungulati. La convivenza con questi animali si fa di anno in anno più complicata, un argomento seriamente affrontato in tanti incontri senza però approdare a risultati evidenti. Se le componenti istituzionali, a partire dalla Regione, non vogliono comprendere che il ruolo dell’agricoltura va considerato elemento cardine del nostro ecosistema, ogni equilibrio rischia di saltare”.
“Nel CA Cn2 – continua la rappresentante della Cia – e, mi risulta, in tutti gli altri CA e negli ATC provinciali, si comincia ad affrontare l’argomento che riguarda il mondo agricolo fin dalle semine autunnali per poi proseguire tutto l’anno. Il giorno dopo la semina già ci si ritrova con il campo distrutto e, di conseguenza, si è costretti a riseminare per poi constatare amaramente che pochi giorni dopo i cinghiali hanno scalzato nuovamente la fila riseminata. E se questo vale per i seminativi è ancora peggio per le foraggere, ed i prati stabili o avvicendati. E così per l’orticoltura. Non si fa altro che subire la distruzione e ripristinare con il risultato di vedere compromessa in tutto in parte il raccolto”.
“Nel CaCn2 – informa Consuelo Monge Roffarello -si è riusciti a stabilire rapporti di buona collaborazione tra agricoltori e cacciatori ma non così è dappertutto, non sempre la gestione degli ambiti risponde ai principi di coinvolgimento democratico di tutte le parti in causa, tant’è che, in taluni ambiti, la Cia ha deciso di uscire dalla gestione. L’argomento da danno diventa beffa quando si viene ad aggiungere la mancanza di risorse per risarcire gli agricoltori dei danni causati dalla selvaggina, mancanza di risorse dovuta al ritardo con cui la Regione eroga i contributi agli ambiti territoriali. Siamo ancora in attesa del saldo 2011 e dell’intero ammontare del contributo regionale 2012. Purtroppo le notizie che ci pervengono non lasciano ben sperare; come Cia abbiamo sollecitato la Provincia che si faccia parte attiva nei confronti della Regione per superare l’attuale grave ritardo e di incertezza sul futuro. Ma gli agricoltori danneggiati non debbono essere vittima di questa inefficienza. Per questo sia nel CACn2 che in altri si sta seriamente pensando di richiedere una quota integrativa ad ogni cacciatore per la caccia al cinghiale al fine di disporre di fondi da utilizzare come risorsa per indennizzare gli agricoltori per i danni alle loro produzioni. La stessa Regione, con circolare del 14 dicembre inviata a tutti gli ATC e CA ha comunicato che “non si esclude la possibilità che lo stanziamento costituito dalle tasse di concessione regionali accertate possa essere integrato da imposte o altri trasferimenti”.

(nella foto: Consuelo Monge Roffarello)