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Ceta, slitta la firma ma resta l’accordo


Slitta a data da destinarsi la ratifica parlamentare del Ceta, il trattato di libero scambio siglato da Unione europea e Canada. Lo ha deciso oggi la conferenza dei Capigruppo al Senato. Ma il testo dell’accordo, approvato in febbraio dal Parlamento europeo a febbraio, è già entrato in vigore in via provvisoria lo scorso 21 settembre e rimane operativo indipendentemente dalla ratifica parlamentare.

L’applicazione provvisoria prevede che entrino in vigore tutte le parti che sono di competenza generale dell’Unione europea, lasciando invece sospese le parti per cui è stata definita la competenza nazionale. Restano quindi confermate l’eliminazione di gran parte dei dazi eliminati dal trattato e la tutela delle indicazioni geografiche.

A restare per il momento escluso dall’applicazione dell’accordo, in attesa della ratifica parlamentare, c’è invece uno dei punti più controversi del trattato, quello relativo alla risoluzione delle controversie tra investitori e Stati. Ad oggi non è ancora applicata la clausola Ics (Investors Court System) che consente agli investitori canadesi nell’Unione europea, ma a anche agli investitori dell’Unione europea in Canada, di citare in giudizio davanti a un tribunale speciale uno Stato per ottenere il risarcimento dei danni dovuti a una eventuale normativa che lede i loro interessi.

CIA PIEMONTE ELOGIA IL SISTEMA REX

Nei giorni scorsi, informa Cia Piemonte, sul sito del ministero dello Sviluppo sono state pubblicate le modalità per beneficiare delle preferenze tariffarie previste dall’accordo Ceta. A partire dal 1° gennaio 2017 l’Ue ha introdotto una nuova modalità di certificazione dell’origine, il sistema degli esportatori registrati (Rex, Registered Exporter). “Il sistema Rex – ha spiegato il Mise – è un sistema di autocertificazione d’origine creato per semplificare le procedure di esportazione che consente all’operatore di fornire le proprie generalità una sola volta e di ottenere un numero Rex che potrà utilizzare per tutte le proprie esportazioni”.

Fino ad ora, osserva Cia Piemonte, l’utilizzo del sistema Rex era limitato ai Paesi beneficiari del sistema delle preferenze generalizzate, ma ne è stata prevista la progressiva estensione a tutti gli accordi commerciali preferenziali conclusi dall’Ue con Paesi terzi. L’accordo commerciale Ue-Canada rappresenta il primo accordo di libero scambio bilaterale per cui è prevista la registrazione.

COLDIRETTI PLAUDE AL RINVIO

“Bene dunque a questo rinvio alla firma dell’accordo commerciale – commentano Delia Revelli e Tino Arosio, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo – che nulla ha di etico, con cui sarebbero molto elevati i rischi di portare sulle nostre tavole prodotti agricoli trattati con additivi chimici, Ogm, carne agli ormoni che metterebbero in serio pericolo gli alti standard sanitari, ambientali e sociali, la cui tutela è, da sempre, una priorità di Coldiretti”.

A livello nazionale, osserva Coldiretti, su un totale di 291 denominazioni italiane riconosciute, ben 250 non godrebbero di alcuna tutela nel trattato, così per le produzioni della provincia di Cuneo non verrebbero protette autentiche tipicità, come la carne di vitellone piemontese, la nocciola piemontese, il Castelmagno il Crudo di Cuneo, il Fagiolo di Cuneo, il Murazzano e il Raschera, che potrebbero essere ‘copiate’ e finire sulle tavole dei cittadini, a scapito della qualità e di una filiera d’eccellenza.

Da qui, il grande sostegno trasversale – che ha coinvolto le Organizzazioni dei Consumatori, il mondo delle Associazioni fino alle Amministrazioni cittadine – all’iniziativa portata avanti da Coldiretti. Nella nostra provincia, l’hanno appoggiata i principali Consorzi che tutelano le produzioni DOP e IGP. Circa duecento Comuni e sette Unioni Montane hanno firmato le delibere per bloccare l’accordo e difendere le produzioni del territorio.