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Carne rossa, il Piemonte è pronto alla sfida


“La polemica sugli effetti cancerogeni della carne rossa è aberrante per la sua genericità e fuorviante”, dichiara l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero.
“Si continua a parlare di carne rossa in generale, come se tutta la carne fosse uguale. Lo stesso discorso non si fa sulle autovetture, ognuna con la sua specificità e identità, si fa spesso sugli alimenti e in particolare sulla carne.
Rivendichiamo la specificità e diversità dei tanti tipi di carne. Dipendono dalle modalità di allevamento, dal cibo con cui è alimentato l’animale, dalla varietà genetica dell’esemplare, dal benessere animale.
Il Piemonte è pronto alla sfida della qualità. Non lo si può paragonare con l’allevamento industriale che fa uso di ormoni o mangimi di dubbia provenienza e salubrità, come avviene in altre parti del mondo.
Dalla sfida della qualità il Piemonte ha solo da guadagnare, ne è testimone anche la tradizione culinaria che propone la carne cruda o in forma di gran bollito.
Siamo sempre attenti e in prima fila nella lotta contro il cancro, contro alimenti scadenti che contengono conservanti, coloranti, grassi saturi, quegli alimenti che invece vengono proposti ogni giorno ai nostri figli nel cosiddetto cibo spazzatura”.

ALCUNI DATI

Il Piemonte è una delle regioni più zootecniche d’Italia come dimostrano i seguenti dati:
– 900.000 i capi bovini (circa il 12% consistenza nazionale), di cui circa 350.000 quelli di razza Piemontese.
– 20.000 circa le aziende con allevamenti.
– 1.100 milioni di euro il valore, a prezzo agricolo di base (ex PLV) delle carni (il 55% delle quali si riferisce a quelle bovine), che costituisce circa il 30% dell’intero valore agricolo regionale.
Tale sistema in Piemonte, si caratterizza per la prevalenza di piccoli e medi allevamenti, con il lavoro diretto e manuale dell’uomo; vi si pratica il sistema del ciclo chiuso (nascita,allevamento,finissaggio, ovvero il bestiame è nutrito con foraggio prodotto in azienda); buona parte degli allevamenti è insediati nelle zone alpine e prealpine che garantiscono eccellenti condizioni climatiche e di benessere per gli animali; basti pensare che sono circa 500 i margari che ogni anno portano negli alpeggi circa 30.000 capi bovini.
La razza bovina Piemontese, con i suoi 350.000 capi ,costituisce circa 1/3 dei bovini allevati in Piemonte.
Si tratta di una consistenza da primato tra le razze bovine da carne in Italia. Le caratteristiche anatomiche e fisiologiche intrinseche, alle quali si è aggiunto un accurato lavoro di selezione, hanno reso famosa e pregiata la bovina Piemontese, la cui carne, per valore dietetico e nutrizionale, per il suo gran gusto e per le sue performance in cucina, è stata definita tra le migliori carni in assoluto del mondo.

(Nella foto: Giorgio Ferrero)