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Carcasse suine, non convince la nuova classificazione


Il Servizio economico regionale di Coldiretti evidenzia che dallo scorso 8 settembre le cosce destinate alle lavorazioni Dop (Denominazione di origine protetta) devono appartenere a carcasse classificate con le nuove formule di stima. Queste formule, elaborate nell’inverno scorso dal Centro ricerche produzioni animali di Reggio Emilia su mandato del Mipaaf e successivamente approvate dall’Unione Europea, stimano una maggiore magrezza delle carcasse rispetto a quelle precedentemente in vigore, determinando un’alta percentuale di scarto ai fini delle lavorazioni Dop. Inoltre, il fatto che queste nuove formule si basino solo sul dato dello spessore del lardo della carcassa e siano insensibili allo spessore del muscolo alimenta le perplessità degli operatori della filiera circa la capacità delle stesse di rappresentare le caratteristiche delle carcasse in modo da orientare la filiera verso la qualità ed una migliore valorizzazione. In attesa di verificare la possibilità di nuove iniziative per perfezionare la classificazione delle carcasse del suino pesante, si è lavorato per individuare soluzioni che attenuassero gli effetti negativi per gli allevatori derivanti dall’introduzione di questo nuovo sistema.
Con il provvedimento del 10 settembre del Mipaaf è stata individuata una soluzione che preveda un criterio di accettazione delle cosce per le Dop che, rispettoso delle norme europee sulla classificazione e dei disciplinari dei prosciutti tipici, tenga conto di un certo grado di errore di misura e preveda un margine di 1,6 punti percentuali, riducendo significativamente lo scarto. Si tratta di una decisione transitoria che dovrà portare all’elaborazione di nuove equazioni di stima.