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Caporalato, le proposte del sindaco di Canelli


Una task force che controlli e segua tra i filari d’uva, sin dalle 6 del mattino, tutti i vendemmiatori a rischio sfruttamento. Non solo: incentivare “anche con contributi alle aziende agricole, l’assunzione dei disoccupati del nostro territorio”.
Sono le proposte anti-caporalato del sindaco del Comune di Canelli, nell’astigiano, Marco Gabusi. Il fenomeno è particolarmente scottante come dimostrano le minacce a un giornalista del quotidiano La Stampa a causa dei suoi reportage sulla manodopera in nero tra le vigne.
“A chi propone campi in cui accogliere i braccianti – sostiene il sindaco – bisogna ricordare che questa non sembra essere la soluzione nemmeno al problema dell’accoglienza, a giudicare dai casi piemontesi; inoltre è evidente che con questa ipotesi non si sconfigge il problema del lavoro nero, anzi se ne favorisce il protrarsi”. “L’amministrazione Comunale di Canelli – aggiunge – si è opposta in tutte le sedi alla creazione di un campo d’accoglienza proprio perché non solo non risolve il problema, ma perché sarebbe assurdo utilizzare soldi pubblici per alimentare una concorrenza sleale nei confronti dei nostri concittadini che non riescono più a trovare lavoro come vendemmiatori, oltre che nei confronti delle aziende che operano nel rispetto delle leggi”.
Il sindaco invita, comunque, a non denigrare “l’economia di un territorio fatto per la stragrande maggioranza di persone oneste che da anni dedicano la loro vita alle aziende agricole” ed esprime solidarietà al cronista minacciato.