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Caa Confagricoltura mette in mora l’Agea


“Ritardi nell’assegnazione definitiva dei titoli, complice una burocrazia crescente, una normativa poco chiara e in continuo aggiornamento che ha portato a slittamenti dei termini di presentazione delle domande, la mancata ricezione nei CAA, in tempo utile e in maniera esaustiva, di tutti i necessari strumenti per dare corretta esecuzione alle attività delegate. In presenza di queste criticità, la messa in mora di Agea, l’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura, è un atto che sosteniamo con decisione. Questo sistema si dimostra sempre più distante dai bisogni degli agricoltori con ricadute pesanti a livello locale”.
Confagricoltura Cuneo commenta così l’azione da parte del proprio CAA – Centro di assistenza agricola nazionale che ha denunciato “inerzie, carenze, omissioni, ritardi dell’Agea stessa nell’assolvimento dei suoi obblighi di legge e contrattuali e comunque la mancata attivazione di procedure idonee ad evitare danni a carico dei produttori”.
Il Caa Confagricoltura ha così richiamato l’organismo pagatore nazionale alle proprie responsabilità nella gestione delle domande per l’ottenimento dei fondi europei, e ha contestato pure “ripetuti fenomeni di gravi rallentamenti nel funzionamento del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN)”, che a tutt’oggi permangono. “Una denuncia formale, ma anche un atto propedeutico ad azioni successive a tutela delle imprese – ha osservato Confagricoltura -. Il rischio vero è che gli imprenditori agricoli finiscano per subire danni gravissimi, senza averne alcune responsabilità, in un quadro che si è deteriorato oltre ogni limite”.
L’azione arriva dopo la chiusura della presentazione delle domande Pac e Psr, caratterizzata da una stagione a dir poco complicata, con difficoltà inenarrabili dal punto di vista tecnico e informatico.
“Facendo un’analisi dello strumento Pac, di come si è sviluppato e di come lo si è applicato nel corso degli anni è di tutta evidenza come il sistema ormai non funzioni più – riprende l’organizzazione agricola provinciale -. Siamo da tempo al cospetto di complicazioni burocratiche estreme che non consentono alla Ue di raggiungere i suoi obiettivi e che costringono un’organizzazione agricola come la nostra e le imprese a spendere troppo tempo e troppi soldi per riuscire a presentare le domande di contributo. I ritardi nei pagamenti della Pac e del Psr sono la naturale conseguenza di un sistema che non è più in grado di rispondere alle esigenze delle imprese e che non consente una corretta applicazione dei principi ispiratori della politica agricola comune. Andrebbero anche rivisti i criteri di concessione degli appalti di affidamento di questi servizi. Se le attese della Pac erano, tra le altre, quelle di accrescere la competitività e favorire l’innovazione delle aziende, possiamo allora dire che l’obiettivo non è stato raggiunto. Non è possibile che oggi gli imprenditori agricoli non siano ancora certi di poter ottenere i fondi comunitari della programmazione 2015”.