Sezioni


Buone premesse per la campagna delle mele, il problema rimangono i minori sbocchi in Nord Africa e l’embargo russo


A inizio giugno si è tenuto il “Gruppo di contatto mela” tra Spagna, Italia e Francia. L’iniziativa si inserisce in una consolidata collaborazione tra i Ministeri dell’agricoltura dei tre Paesi, che prevede incontri preparatori per alcuni settori produttivi.

L’incontro è stato utile per discutere i temi di comune interesse principale per i produttori di mele di Italia, Francia e Spagna. La campagna 2017/18, segnata dalle gelate della primavera 2017 che hanno provocato un forte calo produttivo in tutta Europa, con l’Italia a -25% rispetto alla stagione precedente, si è di fatto già conclusa, con ottime quotazioni durante tutto il periodo.

Tutte le varietà, anche le tradizionali, hanno beneficiato di una situazione di mercato carente sul fronte dell’offerta. Sebbene sia prematuro parlare di previsioni di produzione per la stagione entrante, in Italia la fioritura e l’allegagione sono state molto buone.

La primavera finora è stata piuttosto piovosa, ma la situazione fitosanitaria è tranquilla e non ci sono stati eventi climatici particolari che possano impattare sulla quantità e la qualità del prodotto. Uno dei temi principali per i produttori di mele italiani rimane quello dell’export. Quest’anno la mancanza di mercati fondamentali, prima fra tutti quelli Nord-Africani, non è stata particolarmente percepita a causa della bassa produzione in Italia e in Europa.

La stagione entrante, al contrario, potrebbe essere condizionata negativamente dalla minore disponibilità di sbocchi per l’esportazione in Nord Africa, a cui si aggiunge il permanere del blocco per l’accesso dell’ortofrutta in Russia.  La lentezza e complessità dei negoziati sia a livello comunitario che nazionale non ha consentito l’apertura di alcun sbocco dall’inizio dell’embargo russo. Se è certamente necessario accelerare i negoziati bilaterali dell’Italia con Paesi ad alto potenziale, è necessario che l’Europa, agendo come “single entity”, rafforzi la propria azione negoziale e garantisca ai propri membri uguale condizioni di accesso nei Paesi terzi.

 

(Fonte: Coldiretti Cuneo)