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Brachetto d’Acqui arriva la versione "Dry"


Il Brachetto d’Acqui, che si è affermato nel tempo come un rosso perfetto per torte e pasticcini, debutterà – non in questa, ma nella prossima vendemmia – in versione secca. "Dry", a essere precisi.

L’Acqui Dry docg ha ricevuto infatti il via libera dal Ministero. Potrà essere commercializzato sia in versione spumante sia nella tipologia "tappo raso". A dirla tutta, la versione Dry del Brachetto non è una novità, ma il riscatto di una tradizione dimenticata.

Il Brachetto secco era diffuso a inizio ‘900 tra i piccoli produttori che lo accompagnavano coi piatti della tradizione, acciughe al verde, salumi e formaggi. E qualcuno lo serviva ancora negli Anni ’80, sbicchierandolo come aperitivo.

"Nell’attuale situazione di stallo – spiega il produttore Piero Trinchero, associato Cia – l’Acqui Dry è una buona soluzione per ampliare la gamma dei prodotti a base di uve Brachetto. Apre certamente nuove opportunità di crescita per la filiera. Se le case spumantiere dimostreranno di crederci e se sarà sostenuto da buoni investimenti pubblicitari l’Acqui Dry consentirà di estendere l’offerta, di raggiungere nuovi target di consumatori ed aiuterà in senso commerciale il classico Acqui dolce docg, che rimane ancora la nostra bandiera".