Biomasse all’esame della sostenibilità
Sollevano perplessità i punti cardine dello studio di Nomisma Energia nel quale si definiscono le biomasse molto più inquinanti del comune Gpl. A riguardo, come sostiene anche la Federazione Italiana Produttori Energie Rinnovabili (Fiper), le considerazioni sulla non sostenibilità delle biomasse affermata da Nomisma si basa su dati statistici non attendibili relativi all’impiego delle biomasse legnose. Non è censibile, infatti, con precisione l’utilizzo effettivo delle biomasse, soprattutto, se impiegate in ambito domestico.
Ad ogni modo, come sostiene Nomisma, seppure è vero che la combustione delle biomasse ha molta probabilità di produrre più particelle che altri combustibili, è anche vero che lo sviluppo delle tecnologie ha dotato i nuovi impianti di strumenti per la regolazione della combustione e di filtri elettrostatici che garantiscono un tenore di polveri inferiori a 30 mg/Nm3, come misurato periodicamente dalle Asl.
Pertanto, per affrontare l’inquinamento atmosferico, ciò che diviene prioritario è un controllo affinché si faccia uso di impianti idonei che assicurano un controllo sull’emissione di polveri inquinanti favorendo la rottamazione di quelli obsoleti.
Inoltre, come già messo più volte in rilievo da Coldiretti, vi sono altri aspetti ambientali positivi rispetto all’utilizzo delle biomasse per produrre energia, a partire dal fatto che si tratta della via più economicamente efficiente per ridurre le emissioni climalteranti, rispetto ad eolico e fotovoltaico. Inoltre, tale utilizzo comporta la necessità di una maggiore attenzione alla gestione dei boschi che risulta fondamentale per fronteggiare il problema del dissesto idrogeologico e l’abbandono delle foreste con forti rischi di incendi che determinano emissioni inquinanti, frane ed alluvioni. Solo con un ritorno ad una gestione corretta dei boschi può essere attuato un’efficace piano di azione per proteggere il territorio.
La virtuosità dell’utilizzo di biomasse legnose per fare energia emerge anche rispetto allo sviluppo delle economie locali. Già negli ultimi anni, infatti, con l’aumento della domanda di biomassa, a prezzi sostenuti, si è assistito ad un rilancio delle aziende forestali che ha comportato la nascita di nuovi posti di lavoro favorendo gli investimenti nelle tecnologie di esbosco e, dunque, l’economia nelle valli.
Sicché, la possibilità di sviluppo delle economie locali è un altro aspetto che consente di privilegiare l’utilizzo delle biomasse legnose rispetto alle altre fonti rinnovabili che promuovono, invece, importazioni fortemente sostenute economicamente.
(Fonte: ilpuntocoldiretti.it)