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Aviaria, la psicosi fa più danni del virus


Dopo le rassicurazioni del Ministero della Salute sugli effetti del virus dell’influenza aviaria a preoccupare gli operatori del settore sono soprattutto i danni economici che rischiano di far chiudere le aziende con la perdita dei posti di lavoro. Per questo serve intervenire urgentemente con misure eccezionali di sostegno al settore che ha già subito danni per alcune decine di milioni di euro.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la conferma del terzo caso di nuovo contagio umano. Occorre evitare le psicosi ingiustificate che nel passato hanno danneggiato pesantemente un settore produttivo importante per l’economia e l’occupazione, dove trovano possibilità di lavoro circa centomila persone tra dipendenti diretti e indotto.
Si tratta di uno dei pochi comparti in cui l’Italia è praticamente autosufficiente e produce 1,3 milioni di tonnellate di carni avicole e oltre 12 miliardi di uova con fatturato di settore pari a 5,7 miliardi di euro (dati 2012). Va ricordato peraltro che – conclude la Coldiretti – in un momento difficile di crisi con un forte calo dei consumi alimentari, l’unica voce ad aumentare nel primo semestre dell’anno è la spesa per le uova (+4 per cento) e per la carne di pollo naturale (+6 per cento) con un consumo annuo di oltre 19 chili di prodotti avicoli a testa che garantisce alle famiglie il necessario apporto proteico adeguato nell’alimentazione a prezzi piu’ contenuti.