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Attenzione all’epidemia di diarrea suina


Nel mese scorso sono stati segnalati in Lombardia quattro focolai di diarrea epidemica suina (PED– porcine epidemic diarrhea). In tutti e quattro i casi è stato isolato il ceppo a bassa patogenicità che circola da tempo negli USA. Le autorità sanitarie locali hanno messo in atto le opportune misure di gestione e di contenimento della malattia per prevenire l’insorgenza di ulteriori focolai.

DI COSA SI TRATTA
Cosa è la PED? E’ una patologia causata da un coronavirus che può provocare ingenti perdite nella produzione di suini, in particolare fra i lattonzoli nati da meno di 10 giorni. La PED è altamente contagiosa e si trasmette per via oro-fecale attraverso il contatto con suini vivi infetti, escrementi di suini ed altri vari vettori.
Il periodo di incubazione è di 12-24 ore nei lattonzoli, mentre può arrivare a 48 ore negli animali di età superiore. I suini infetti espellono il virus attraverso le feci tra il 7° e l’11° giorno successivo al contagio.

IMMUNITA’ NATURALE
Sulla base di studi su alcuni casi verificatisi in Europa e negli USA, la durata dell’immunità naturale dovrebbe essere compresa fra i 6 e i 12 mesi. La PED provoca abbondante diarrea liquida nei suini di qualsiasi età, a volte associata a vomito nei suinetti o nelle scrofe e, di conseguenza, determina una forte disidratazione. La mortalità varia fra il 50% e il 100% nei lattonzoli, mentre negli esemplari di età superiore si attesta fra lo 0% e il 5%.

TERAPIA
Quale terapia applicare? Occorre evitare che gli animali malati si disidratino (utile la somministrazione di soluzioni elettrolitiche ed il mantenimento in un ambiente caldo e asciutto). Con un buon livello di igiene all’interno dell’azienda ed un inizio tempestivo della terapia sintomatica è possibile evitare perdite di grave entità. In caso di infezioni secondarie è indicata la somministrazione di antibiotici.
Il virus non rappresenta un pericolo per l’uomo o per la sicurezza alimentare.