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Asti docg, vendite non più in caduta


Al “tavolo di filiera del Moscato”, questa settimana a Torino, si è parlato soprattutto di vendite. Il Consorzio di Tutela ha illustrato i dati 2016: oltre 85 milioni di pezzi venduti di cui più di 31 di Moscato d’Asti docg, il resto, circa 54 milioni, di Asti docg.

Il “tappo raso” nel 2016 è cresciuto di 2 milioni rispetto il 2015, mentre l’Asti ha arrestato la discesa.

“C’è da essere moderatamente soddisfatti – ha dichiarato l’assessore -. Il Moscato conferma la crescita ed è un bene. L’Asti ha arrestato la caduta di vendite”.

Tutto bene quindi? Non proprio. Cinque anni fa Asti e Moscato docg vendevano oltre 106 milioni di pezzi di cui 85 solo di Asti spumante. La situazione è quindi decisamente peggiorata. Necessario procedere ad azioni che garantiscano un progresso delle vendite, soprattutto di Asti docg, con campagne promozionali ad hoc, ma anche con nuovi prodotti. L’Asti “secco”, che ha fatto infuriare quelli del Prosecco preoccupati che i piemontesi vogliano sfruttare l’onda prosecchista, é tra i nuovi prodotti presi in considerazione.

Prossima riunione del tavolo già il 27 gennaio 2017. Tra i temi ancora vendite, promozione, sviluppo e, chissà, qualche novità sull’Asti Secco.

“Io ho ancora fiducia nel prodotto Asti docg – ha dichiarato Ivano Andreos che ha rappresentato la Cia al Tavolo di filiera –, uno spumante dalla lunga tradizione ed apprezzato dai consumatori. L’Asti docg ha avuto in questi ultimi anni un calo di vendite perché si è fatto poco per promuoverlo, ma ha ancora delle ottime prospettive. Si tratta di rilanciarlo attraverso campagne pubblicitarie efficaci, concordate tra parte agricola e parte industriale che devono lavorare insieme nell’interesse del comparto. L’Asti secco può essere un prodotto che “accompagna” l’Asti docg. Si deve arrivare in tempi brevi a modificare il disciplinare dell’Asti per poterlo produrre e presentarlo alla manifestazioni vinicole più importanti in calendario nei prossimi mesi. I timori dei “prosecchisti” che l’Asti secco possa fare concorrenza al loro prodotto sono del tutto infondati. Dall’alto delle loro 500 milioni di bottiglie non hanno nulla da temere”.

(Fonte: Cia Piemonte)