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Asta del Barolo nel Tempio dell’Enoturista del Castello di Barolo, ecco com’è andata


Si è tenuta domenica 6 maggio presso il Tempio dell’Enoturista del Castello di Barolo, l’Asta del Barolo, promossa dall’Accademia del Barolo.

Quella della XVI edizione è stata sicuramente l’Asta più riuscita di sempre – commenta Gianni Gagliardo, presidente dell’Accademia -, i lotti sono aumentati di numero, sono stati molto variegati e hanno raccontato con pezzi rarissimi una parte di storia del Barolo. E’ stato un lungo lavoro, però è stato ben premiato. La presenza di un pubblico spiccatamente internazionale ha consolidato l’identità del nostro evento: un’asta dedicata a un singolo vino è un evento inconsueto. La mission dell’Accademia è divulgare la cultura del Barolo nel mondo e con questa edizione dell’Asta aggiunge un altro tassello: è stata una passerella di grandi annate, produttori, cru, il pubblico si è divertito ma ha anche aggiunto qualcosa alla sua conoscenza del Barolo”.

Per l’occasione sono arrivati professionisti, collezionisti, giornalisti da tutto il mondo – inclusi USA, Canada, Cina, Sudafrica e Australia – ed erano in collegamento via skype acquirenti dall’estero, da Singapore e Hong Kong.Grande anche la partecipazione degli appassionati del territorio.

Il giornalista Giancarlo Montaldo ha battuto 51 lotti di preziose e antiche bottiglie (oltre 150) risalenti a vecchie annate, dal 1947 fino agli anni 2000, tra cui alcuni formati Magnum e Doppio-Magnum. Nessun lotto è andato disatteso, per un ricavato totale di oltre 50.000 euro.

La singola bottiglia più cara è un barolo Monfortino del 1926 di Giacomo Conterno che si è aggiudicata per 4.400 euro una studentessa taiwanese di “3IC” (Italian and International Indigena Center for Wine and FoodStudies), nuovo centro studi internazionale su vino e cibo diretto da Ian D’Agata, che ha riunito in questi giorni a Barolo studenti e professionisti da tutto il mondo. Anche altri studenti del corso 3IC, infatti, hanno partecipato all’Asta. Il lotto della bottiglia di Monfortino è stato integrato da una forma di Bra duro d’alpeggio, grande formaggio di tradizione piemontese, messo a disposizione da Latteria Inalpi.

Il lotto più prezioso, quello messo a disposizione dall’Accademia del Barolo, anch’esso integrato da una forma di Bra duro, è stato acquistato da Giuseppe Piumatti di Bra Servizi.

Era presente anche Elliott Krause, un imprenditore americano che ha molto investito nel territorio e che, con la sua presenza, attesta la sua grande passione per il Barolo e le sue terre.

Come vuole la tradizione l’Asta ha come finalità la charity: grazie alla collaborazione con l’associazione 1 Caffè di Luca Argentero e Beniamimo Savio, infatti, il ricavo netto aiuterà a coprire i costi per la creazione e il mantenimento autonomo di un punto di stoccaggio e smaltimento per alimenti e vestiti, nonchè di preparazione di pasti caldi a Torino, in piazza 18 Dicembre, gestito dal Progetto Leonardo Onlus.