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Assicurazioni, si rischia di restituire i soldi all’Ue


Permane la situazione di forte criticità per quanto riguarda i mancati pagamenti dei premi assicurativi 2015, riconducibili alla misura 17 del Programma Nazione di Sviluppo Rurale.

Vista per altro l’annata 2017, caratterizzata dalla ricorrenza di tutti i fenomeni atmosferici dannosi per l’agricoltura, dal gelo alla siccità, una corretta azione di gestione dei rischi ha un’importanza strategica che non può essere messa a repentaglio da ritardi ed eccessiva burocrazia.

Per questo – denuncia Coldiretti Cuneo – vanno sbloccati ed erogati al più presto i pagamenti dei contributi comunitari e ministeriali alle imprese agricole che hanno assicurato le loro produzioni.
Bene ha fatto quindi, secondo Coldiretti Cuneo, il Consorzio di Difesa delle colture della Granda, cosi come sta accadendo su tutto il territorio nazionale,a coinvolgere Regione Piemonte sollecitando un forte intervento affinché si risolva questo grave problema superando le problematiche tecnico-burocratiche.

Finora infatti sono stati spesi meno della metà dei fondi ministeriali del 2015 e nulla degli stanziamenti 2016 e 2017: il rischio è di dover restituire all’Unione Europea le risorse economiche disponibili.

“Ci aspettiamo dalla Regione – dichiarano Delia Revelli e Tino Arosio, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo – un intervento forte sulle istituzioni nazionali perché sarebbe delittuoso lasciare ancora a lungo le imprese senza i contributi messi a disposizione dall’Europa per favorire la copertura assicurativa delle colture soprattutto in uno scenario così difficile provocato dalle condizioni climatiche sfavorevoli così ricorrenti. Ancor più delittuoso sarebbe dover restituire fondi all’Unione Europea perché non vengono erogati alle imprese così come previsto. Parallelamente, occorre semplificare le procedure ed individuare, per il prossimo piano assicurativo,le modalità di intervento più semplici così da poter, effettivamente salvaguardare il reddito delle imprese di fronte ai danni causati dalle sempre più frequenti avversità climatiche”.