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Artigiani solidali con gli allevatori


Uno degli aspetti fondamentali del prodotto artigianale è la qualità del materiale da cui ha origine. L’abilità artigianale per potersi esprimere al meglio necessita di una materia prima di alto livello qualitativo. Succede in qualunque settore, ma ancor di più nell’ambito delle produzioni alimentari, dove in gioco ci sono molteplici fattori: lo sviluppo imprenditoriale, la tutela del territorio, la salvaguardia della tradizione e, soprattutto, la salute dei consumatori.

«Le nostre imprese alimentari – dichiara Domenico Massimino, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – da sempre puntano sulla qualità, potendo contare su una tradizione di materie prime genuine e garantite che profumano di pascoli, boschi e orti di territori limitrofi e che riportano il sapore degli allevamenti del territorio, controllati secondo norme rigorose. Sotto l’effetto globalizzazione dei mercati non bisogna perdere di vista la qualità delle produzioni, elemento che più caratterizza la nostra terra e le sue imprese. Oggi produrre qualità può anche costare un po’ di più, ma i vantaggi per l’intera filiera produttiva alla fine sono molteplici».

Sul fronte della tutela della qualità del prodotto locale, Confartigianato è da tempo in prima linea nel sollecitare all’UE l’obbligatorietà del marchio “made in” per garantire l’origine certa e rintracciabile dei prodotti e delle materie prime utilizzate.

«A livello mondiale il nostro Paese è sinonimo di qualità e salubrità del prodotto alimentare, – aggiunge Luca Crosetto vice presidente UEAPME, nonché vice presidente vicario di Confartigianato Imprese Cuneo – dobbiamo quindi difendere e preservare questa eccellenza con massima consapevolezza ed impegno. In particolare, sulle note vicende del settore lattiero-caseario, che vede in questi giorni un’accesa querelle tra industriali ed allevatori riguardante il prezzo del latte alla stalla, vorrei esprimere la mia solidarietà ai tanti agricoltori del nostro territorio, i quali, di fronte ai ribassi del prodotto importato dall’estero, rischiano di chiudere le aziende con un grave impoverimento del patrimonio zootecnico locale».

«Si tratta di una criticità – conclude il presidente Massimino – che mette a repentaglio la qualità e la salubrità dei nostri prodotti e richiede con urgenza un intervento di sostegno al settore. Se i nostri caseifici si contraddistinguono per la qualità dei loro prodotti è anche grazie all’ottimo latte che acquisiscono dagli allevatori locali e che poi trasformano con la loro capacità artigianale. Siamo quindi solidali con le associazioni agricole, ed in particolare con la Coldiretti, nel riaffermare con forza la necessità che il comparto industriale del nostro territorio, superando le mere logiche di risparmio, trovi un accordo con gli allevatori locali per il conferimento del latte, in nome della qualità delle nostre produzioni, riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo».