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Articolo 62, è polemica sulla nota del Ministero


“Per amor patrio non intendo aggiungere commenti ad una vicenda che per gravità si commenta da sola. Una situazione come questa per come si è sviluppata sembra, più che altro, una parodia di quei bei film di Totò”. E’ caustico il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, nel commentare la polemica sorta sull’applicazione dell’articolo 62, quella parte del Decreto sulle liberalizzazioni che regola relazioni commerciali e tempi fissi di pagamenti tra le imprese, per riequilibrare il potere contrattuale lungo la filiera agroalimentare tra distribuzione e produttori. Rispondendo a un quesito giuridico posto da Confindustria, il Ministro dello Sviluppo economico ha diffuso una nota secondo la quale la disciplina introdotta a livello nazionale dovrebbe considerarsi abrogata. Un’opinione da considerarsi però infondata alla luce del principio generale, ribadito costantemente anche dalla giurisprudenza di Cassazione, per cui una norma speciale non è abrogata tacitamente da una norma generale successiva che disciplina la stessa materia. L’articolo 62 detta norme sulle relazioni commerciali relative alla cessione dei soli prodotti agricoli e alimentari, anche con riferimento ai termini di pagamento. La norma successiva introdotta per recepire la nuova direttiva Ue ha invece carattere di disciplina generale per tutte le transazioni commerciali.
Sul punto è intervenuto il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha fermamente ribadito la piena efficacia e vitalità della normativa dettata dall’art. 62.
Pertanto, nulla è cambiato e le cessioni di prodotti agricoli ed agroalimentari continuano ad essere regolate dall’art. 62 con tutte le precisazioni che sono state fatte nel tempo.
Inoltre si fa presente che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha adottato un apposito regolamento con cui ha disciplinato le modalità di svolgimento dei controlli in merito all’applicazione dell’art. 62, controlli che per il momento sono limitati alle sole relazioni economiche tra operatori connotate da un significativo squilibrio nelle rispettive posizioni di forza commerciale.