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Arriva il Metis, incrocio tra susino e albicocco


“Metis” è il primo in Europa di una serie di nuovi ibridi di susino per albicocco licenziati da Glen Bradford, genetista californiano assai famoso anche in Italia per aver introdotto alcune nettarine gialle e diverse susine cinogiapponesi di successo.
Questa serie di ibridi presenta frutti con alto contenuto zuccherino e un’ottima solidità della polpa. Il colore della buccia, a seconda delle varietà, è rosso, nero, giallo o marezzato; questi ultimi esteticamente sono forse i più interessanti e innovativi.
Generalmente i frutti hanno un calibro sostenuto e per questo saranno commercializzati da un minimo di 50 mm di diametro. Essendo incroci di susino con albicocco hanno polpa non acquosa, ma di una certa consistenza. In Italia sono già stati costituiti 80 ettari, mentre 200 sono quelli in programmazione.
“Il mercato delle susine europeo, che sta affrontando una forte competizione da altri frutti estivi, – illustra il quotidiano on line Fresh Plaza – negli ultimi anni ha visto molte varietà cino-giapponesi che pur avendo un aspetto accattivante, sono spesso deludenti in quanto a gusto e qualità. I consumatori europei hanno una buona percezione complessiva delle susine e si aspettano innovazioni e miglioramenti di qualità”.
A questo scopo, nel 2013 è stato creato il sistema di brevetto Plumtastic per la gamma Metis. Si tratta di un ambizioso progetto transnazionale ideato per offrire una nuova gamma di susine interspecifiche di qualità superiore che gratificheranno consumatori e distributori. La selezione Metis viene coltivata in diverse aree ed è disponibile, di conseguenza, per un periodo molto lungo, da maggio a novembre.
Il frutto è ottenuto naturalmente attraverso l’impollinazione incrociata (susine, albicocche e poi susine nuovamente), effettuata manualmente o con le api. Qualcuno ha avanzato alcuni timori. Innanzitutto, questo nuovo prodotto può essere considerati sano al cento per cento? Attenzione: non dobbiamo confondere il prodotto ibrido con gli Ogm. Il primo è frutto originato da innesti compiuti tra piante diverse, con tecniche a volte secolari. Gli altri sono generati da piante su cui si è intervenuti a livello genetico, con effetti finali sulla salute dei consumatori non ancora certi e definitivi. Accertata la sicurezza, rimane da valutarne l’impatto di tale incrocio sul nostro commercio. Se per il consumatore americano, sempre alla ricerca di nuovi sapori e sensazioni, è una vera manna, non è detto che lo stesso avvenga per il mercato europeo.
In Italia, ad esempio, si apprezza di più il prodotto dal sapore antico. E, quindi, de questi ibridi rispondono commercialmente alle esigenze del cliente e non fanno male alla salute ben vengano. Ma nessun pericolo di concorrenza per i prodotti di assoluta eccellenza millenaria come possono essere le susine e le albicocche cuneesi.

Consuelo Monge