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Allarme latte, il prezzo mette a rischio le stalle


Gli allevatori cuneesi sono molto preoccupati per gli ulteriori ribassi del prezzo del latte alla stalla applicati dai caseifici negli ultimi due mesi e ritengono necessario convocare urgentemente un tavolo di confronto per discutere del momento che sta attraversando il comparto, alle prese con costi di produzione che non accennano a diminuire e una redditività in continuo e preoccupante calo.
È questo, in sintesi, il messaggio che i membri della sezione lattiero casearia di Confagricoltura Cuneo, riuniti a Savigliano giovedì 11 settembre, hanno voluto lanciare affinché tutte gli attori del comparto possano confrontarsi alla ricerca di soluzioni che diano equilibrio al settore, anche in vista della fine del regime delle quote nel 2015.
“Dopo mesi di relativa stabilità, in Piemonte e in Lombardia il prezzo del latte alla stalla a luglio è sceso di 2,5 centesimi di euro – spiega Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Latte di Confagricoltura Cuneo -. Gli allevatori sono rimasti sorpresi da questo improvviso calo, visto che la produzione, pur con un’estate non molto calda, è rimasta in linea con quella degli scorsi anni e la richiesta sul mercato è buona”.
Il sito Clal.it, che analizza il mercato lattiero caseario, ne interpreta l’andamento e le tendenze, rileva appunto che il prezzo del latte crudo alla stalla in Lombardia da febbraio a giugno scorso è rimasto sul valore di 44,5 centesimi/litro, per poi crollare a 42 centesimi/litro a luglio e ad agosto. E in Piemonte le quotazioni sono ancora più basse.
“Le aziende produttrici di latte sono in difficoltà perché a fronte di questa improvvisa e drastica riduzione del prezzo, non ha fatto seguito un calo dei costi di produzione – commenta Marco Bruna, direttore di Confagricoltura zona di Saluzzo e Savigliano -; anzi anche la leggera flessione di alcuni cereali, non ha avuto ripercussioni positive sulle aziende sempre alle prese con spese di gestione al rialzo. Per questo dovremmo appellarci a tutti gli attori della filiera del latte, affinché si intavoli un positivo confronto per analizzare seriamente questa situazione e soprattutto ricercare una strada che possa garantire un futuro migliore al settore”.
“Comprendiamo bene le difficoltà del periodo, aggravate dall’embargo imposto dalla Russia ai prodotti lattiero caseari italiani, ma questo non deve diventare un alibi per penalizzare oltremodo le aziende agricole – conclude Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -; ogni componente della filiera del latte deve fare la propria parte. Noi siamo disponibili a sederci intorno a un tavolo e a discutere seriamente sul futuro di uno dei comparti nevralgici dell’economia agricola della provincia di Cuneo e di tutto il Piemonte”.