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Agroalimentare vince chi fa squadra


Questa settimana, in Trentino Alto Adige, si sono svolte due giornate formative – realizzate gratuitamente in collaborazione con l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) – sulle strategie di sviluppo del sistema delle Indicazioni Geografiche rivolte ai Consorzi di tutela e alle loro imprese associate.

Nei due giorni, i direttori dei Consorzi, giovani imprenditori e proprietari e manager delle aziende agricole del circuito Dop e Igp hanno avuto la possibilità di confrontarsi con professori universitari, specialisti del settore e rappresentanti dei principali player del web sulle strategie gestionali, di marketing, organizzazione di filiera, e-commerce e internazionalizzazione per capire come valorizzare e rafforzare la presenza dei prodotti di qualità certificata sui mercati nazionali e internazionali.

Il format di formazione ha previsto una formula innovativa con lezioni in aula alternate a visite agli impianti produttivi. In particolare i partecipanti hanno visitato una delle 7 Cooperative VIP e le realtà del mondo Melinda, che per storia ed esperienza rappresentano in Italia delle best practice di organizzazione di filiera, per studiare il caso della mela dell’Alto Adige Igp e della mela della Val di Non Dop.

Per l’occasione sono intervenuti, tra gli altri, Enrico Bonetti dell’Università Federico II di Napoli, dalla Bocconi sono arrivati Marina Puricelli, Giovanni Fattore e Francesco Longo, per il mondo social e web Michele Laurino di eBay e Beatrice Gatti di Twitter, oltre all’avvocato Fabio Giuseppe Lucchesi per la legislazione sui marchi.

“L’agroalimentare italiano vince se sa fare squadra. È questa – afferma il ministro Maurizio Martina – una condizione necessaria per compiere un salto di qualità nel settore. È il messaggio chiave della due giorni formativa che abbiamo voluto organizzare gratuitamente in Trentino Alto Adige mettendoci nuovamente, dopo l’iniziativa ‘World Wine Web’ a Vinitaly 2016, al servizio delle nostre imprese. Siamo leader in Europa per prodotti di qualità certificata e questo la dice lunga sull’enorme potenziale che abbiamo e sul quale vogliamo scommettere, non solo per rafforzare la nostra presenza sui mercati ma anche per conquistarne di nuovi. Penso ad esempio alle opportunità del web, del commercio elettronico e dei social network. Oggi le prime 10 Dop e Igp nazionali sviluppano l’80% del fatturato del comparto. Possiamo fare molto di più. E possiamo farlo già da adesso. Incontrando esperienze, sfruttando la forza dell’innovazione e soprattutto creando una rete di conoscenze, professionalità, servizi, aziende. Il nostro obiettivo numero uno è far crescere la competitività del modello agricolo italiano, tutelando meglio il reddito degli agricoltori. Con le mele del Trentino è successo. Grazie a metodo, organizzazione e investimenti. Ora serve un cambio di passo anche in altre realtà che hanno tutte le carte per aprire nuovi spazi, mettendo insieme chi produce”.

I PRODOTTI DI QUALITÀ CERTIFICATA

Attualmente l’Italia conta il maggior numero di prodotti certificati: 805 quelli iscritti nel registro UE, di cui 283 Food e 523 Wine, per un valore complessivo di 13,4 miliardi, pari al 10% del fatturato totale dell’industria alimentare.

L’export delle Ig vale 7,1 miliardi, ovvero il 21% dell’ammontare complessivo delle esportazioni agroalimentari nazionali.