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Agroalimentare e dintorni l’Odissea del made in Italy


Si moltiplicano le operazioni di acquisizione dei gioielli del Made in Italy che trovano nella moda e nell’alimentare le loro espressioni migliori. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la cessione dell’80 per cento dell’azienda Loro Piana al gruppo francese
LVMH per 2 miliardi di euro è solo l’ultimo dei colpi messi a segno in Italia per effetto della crisi. Alla fine del mese di giugno 2013 la stessa multinazionale del lusso LVMH aveva acquisito – sottolinea la Coldiretti – una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale
della pasticceria Confetteria Cova proprietaria della societa’ Cova Montenapoleone Srl, che gestisce la nota pasticceria milanese. La Lvmh di Bernard Arnault aveva già in portafoglio Bulgari ed è proprietario di Fendi, Emilio Pucci e Acqua di Parma mentre – continua la Coldiretti – la sua rivale francese Ppr di Francois-Henry Pinault controlla Gucci, Bottega Veneta e Sergio Rossi. Il colpo piu’ grosso nell’alimentare i francesi lo hanno messo a segno nel 2011 con la Lactalis che è stata, invece protagonista – afferma la Coldiretti –
dell’operazione che ha portato la Parmalat a finire sotto controllo transalpino,. dopo aver già acquisito in passato la Galbani, la Locatelli e l’Invernizzi. Se nella moda gli emiri del Qatar si
sono assicurati lo scorso anno lo storico marchio Valentino, assieme alla licenza Missoni nel settore vitivinicolo quest’anno – continua la Coldiretti – un imprenditore cinese della farmaceutica di Hong Kong, che ha acquistato per la prima volta un’azienda vitivinicola
agricola nel Chianti, terra simbolo della Toscana per la produzione di vino: l’azienda agricola Casanova – La Ripintura, a Greve in Chianti, nel cuore della Docg del Gallo Nero. Nel 2013 – continua la Coldiretti – si è verificato il passaggio di mano del 25 per cento della proprietà del riso Scotti ceduto dalla famiglia pavese al colosso industriale spagnolo Ebro Foods.
Nel 2012 la Princes Limited (Princes), una controllata dalla Giapponese Mitsubishi, aveva siglato un contratto con AR Industrie Alimentari SpA (ARIA), leader italiana nella produzione di pelati, per creare una nuova società denominata “Princes Industrie Alimentari SrL” (PIA), controllata al 51 per cento dalla Princes, mentre il marchio Star passa definitivamente in mano spagnola con il gruppo Agrolimen che ha aumentato la propria partecipazione in Gallina Blanca Star al 75 per cento. Nel 2011 la società Gancia, casa storica per la produzione di spumante, è divenuta di proprietà per il 70 per cento dell’oligarca Rustam Tariko, proprietario della banca e della vokda Russki Standard mentre il 49 per cento di Eridania Italia Spa operante nello zucchero è stato acquisito dalla francese Cristalalco Sas e la Fiorucci salumi è passata alla spagnola Campofrio Food Group, la quale ha ora in corso una ristrutturazione degli impianti di lavorazione a Pomezia che sta mettendo a rischio numerosi posti di lavoro. Nel 2010 il 27 per cento del gruppo lattiero caseario Ferrari
Giovanni Industria Casearia S.p.A fondata nel 1823 che vende tra l’altro Parmigiano Reggiano e Grana Padano è stato acquisito dalla francese Bongrain Europe Sas e la Boschetti Alimentare Spa, che produce confetture dal 1981, è diventata di proprietà della
francese Financière Lubersac che ne detiene il 95 per cento. L’anno precedente, nel 2009 – prosegue la Coldiretti -, è iniziata la cessione di quote della Del Verde industrie alimentari spa che è divenuta di proprietà della spagnola Molinos Delplata Sl, la quale fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata. Nel 2008 la Bertolli era stata venduta all’Unilever per poi essere acquisita dal gruppo spagnolo SOS, è iniziata la cessione di Rigamonti salumificio spa, divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb International, mentre la Orzo Bimbo è stata acquisita dalla francese Nutrition&Santè S.A. del gruppo Novartis. Lo stesso anno è stata ceduta anche Italpizza, l’azienda modenese che
produce pizza e snack surgelati, all’inglese Bakkavor acquisitions limited. Nel 2003 hanno cambiato bandiera anche la birra Peroni, passata all’azienda sudafricana SABMiller mentre negli anni Novanta era stata la San Pellegrino ad entrare nel gruppo Nestlè e la Stock ad
essere venduta alla tedesca Eckes A.G per poi essere acquisita nel 2007 dagli americani della Oaktree Capital ManagementLa stessa Nestlè – conclude la Coldiretti – possedeva già dal 1993 il marchio Antica gelateria del Corso e addirittura dal 1988 la Buitoni e la
Perugina. “I grandi gruppi multinazionali che fuggono dall’Italia della chimica e della meccanica investono invece nell’agroalimentare e nella moda perché, nonostante il crollo storico dei consumi interni, si tratta di settori che fanno segnare ottimi risultati nelle
esportazioni grazie all’immagine conquistata nel tempo” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. “Il passaggio di proprietà nell’alimentare – ha denunciato Marini – ha spesso significato svuotamento finanziario delle società acquisite, delocalizzazione della produzione, chiusura di stabilimenti e perdita di occupazione. Si è iniziato con l’importare materie prime dall’estero per produrre prodotti tricolori. Poi si è passati ad acquisire direttamente marchi storici e il prossimo passo è la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all’estero. Un processo – conclude il presidente di Coldiretti – di fronte al quale
occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi”.

MARCHI DEL MADE IN ITALY ALIMENTARE ACQUISITI DAGLI STRANIERI
2013
 CHIANTI CLASSICO (per la prima volta un imprenditore cinese ha acquistato una azienda agricola
del Gallo nero)
 RISO SCOTTI (il 25% è stato acquisito dalla società alla multinazionale spagnola Ebro Foods)
2012
 PELATI AR – ANTONINO RUSSO (nasce una nuova società denominata “Princes Industrie Alimentari
SrL”, controllata al 51 per cento dalla Princes controllata dalla giapponese Mitsubishi)
 STAR (passata al 75% nelle mani spagnole del Gruppo Agroalimen di Barcellona (Gallina Blanca)
 ESKIGEL (produce gelati in vaschetta per la grande distribuzione – Panorama, Pam, Carrefour,
Auchan, Conad, Coop) (ceduta agli inglesi con azioni in pegno d un pool di banche).
2011
 PARMALAT (acquisita dalla francese Lactalis)
 GANCIA (acquisita al 70% dall’oligarca russo Rustam Tariko)
 FIORUCCI –SALUMI (acquisita dalla spagnola Campofrio Food Holding S.L.)
 ERIDANIA ITALIA SPA (la società dello zucchero ha ceduto il 49% al gruppo francese Cristalalco
Sas)
2010
 BOSCHETTI ALIMENTARE (cessione alla francese Financière Lubersac che detiene il 95%)
 FERRARI GIOVANNI INDUSTRIA CASEARIA SPA (ceduto il 27% alla francese Bongrain Europe
Sas)
2009
 DELVERDE INDUSTRIE ALIMENTARI SPA (la società della pasta è divenuta di proprietà della
spagnola Molinos Delplata Sl che fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata)
2008
 BERTOLLI (venduta a Unilever, poi acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
 RIGAMONTI SALUMICIO SPA (divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese
Hitaholb International)
 ORZO BIMBO (acquisita da Nutrition&Santè S.A. del gruppo Novartis)
 ITALPIZZA (ceduta all’inglese Bakkavor acquisitions limited)
2006
 GALBANI (acquisita dalla francese Lactalis)
 CARAPELLI (acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
 SASSO (acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
 FATTORIE SCALDASOLE (venduta a Heinz, poi acquisita dalla francese Andros)
2003
 PERONI (acquisita dall’azienda sudafricana SABMiller)
 INVERNIZZI (acquisita dalla francese Lactalis, dopo che nel 1985 era passata alla Kraft)
1998
 LOCATELLI (venduta a Nestlè, poi acquisita dalla francese Lactalis)
 SAN PELLEGRINO (acquisita dalla svizzera Nestlè)
1995
 STOCK (venduta alla tedesca Eckes A.G., poi acquisita dagli americani della Oaktree Capital
Management)
1993
 ANTICA GELATERIA DEL CORSO (acquisita dalla svizzera Nestlè)
1988
 BUITONI (acquisita dalla svizzera Nestlè)
 PERUGINA (acquisita dalla svizzera Nestlè)