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Agriturismo, il Piemonte approvi la nuova legge


Sono migliaia in Piemonte le aziende agrituristiche e quelle di vendita diretta dei prodotti agricoli che chiedono il completamento dell’iter di riforma del settore come previsto nella proposta di legge n. 288 “Nuove disposizioni in materia di agriturismo e di attività connesse all’agricoltura”, presentata in Consiglio regionale il 12 agosto 2012.
Nell’ambito delle azioni di mobilitazione in sostegno della sua approvazione una delegazione della Confederazione Italiana Agricoltori guidata dal presidente regionale di “Turismo Verde”, istituto della Cia di rappresentanza delle aziende agrituristiche, Pierangelo Cena, ha incontrato a Palazzo Lascaris il consigliere regionale Angiolino Mastrullo, nuovo Presidente della III Commissione del Consiglio regionale, referente del provvedimento.
L’incontro è servito ad illustrare i contenuti del testo nato, dal confronto del suo predecessore con le organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo e agrituristico, per dotare il Piemonte di uno strumento legislativo più moderno, rispondente alle evoluzioni della legislazione nazionale di riferimento e in grado di regolamentare tutte le attività connesse all’agricoltura.
Pierangelo Cena ha ricordato che “ la Cia piemontese ha contribuito con molti suggerimenti alla stesura del testo al fine di vedere la nascita in tempi brevi di norme che aggiornassero la vigente legge del 1995. Sono oggi oltre 1.100 le aziende agrituristiche in Piemonte e migliaia quelle di agricoltori che effettuano le vendite dirette in cascina o nei mercatini comunali e che sono fortemente interessate a disporre di uno strumento legislativo adeguato ai tempi, che consenta di riconoscere e valorizzare le loro attività, da considerare strumenti moderni di organizzazione e valorizzazione del territorio, delle tipicità piemontesi nonché fonte di reddito, di lavoro e di conservazione e tutela dell’ambiente. Ci erano stati assicurati tempi brevi per l’approvazione del testo concordato dai proponenti con le organizzazioni agricole. A quasi un anno di distanza non siamo più disposti ad attendere oltre le modifiche della vecchia norma, che giudichiamo indispensabili per semplificare le procedure legate all’apertura o all’ampliamento delle attività e per tutelare le vere aziende agricole costrette a fare i conti con pesanti svantaggi competitivi e da un mercato sempre più esigente che chiede diversificazione e servizi”.
Sull’argomento è intervenuto anche il presidente della Cia di Cuneo, Roberto Damonte: “L’agricoltura piemontese ha compiuto enormi cambiamenti negli ultimi anni, le aziende si sono ingrandite e nell’incremento di superficie sovente con i terreni si sono acquisti fabbricati che, eccedenti le esigenze strumentali dell’azienda e, nella diversificazione multifunzionale dell’attività, si possono convertire in agriturismi o in spazi di vendita. I fabbricati fanno parte del paesaggio, rappresentano elementi di riconoscimento in un territorio, sono sedi ricercate dal turismo nazionale ed internazionale in quanto occasione di relazione con la vita rurale, la produzione e trasformazione dei prodotti nonché di conoscenza delle regole che sorreggono il sistema agricolo. La proposta di Legge 288 va proprio in questa direzione e, ci tengo a sottolinearlo, non nasce per fare concorrenza ad altre forme di accoglienza, ospitalità e ristorazione, ma per intercettare segmenti di mercato che sono interessati a un’offerta di servizi diversa e alternativa a quella tradizionale”.
“Il colloquio è stato cordiale e improntato alla massima collaborazione – hanno rilevato Cena e Damonte. Al presidente Mastrullo abbiamo ribadito la nostra richiesta di vedere al più presto calendarizzata la discussione del progetto di legge, spiegando l’urgenza di adeguare una normativa del settore agrituristico, scritta diciassette anni fa, che riteniamo ormai inefficace per garantire lo sviluppo di un comparto che dimostra grande vitalità e ampi margini di crescita”.
La Cia e Turismo Verde, per chiedere la rapida conversione in legge della proposta, hanno avviato in questi giorni una raccolta firme tra i titolari di aziende agricole che svolgono attività agrituristica e vendite dirette.