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Agrinsieme e Coldiretti divise sull’Imu


Dalla moratoria fino al 31 marzo per le sanzioni da ritardato pagamento all’esenzione dall’imposta dei terreni agricoli o non coltivati delle isole minori italiane fino alla detrazione di 200 euro in quei comuni della cosiddetta “collina svantaggiata” per i terreni posseduti e condotti dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, sono ulteriori segnali di attenzione che vengono dal parlamento sull’Imu dei terreni nelle aree svantaggiate.
E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione della approvazione da parte dell’aula del Senato del dl sull’Imu agricola.
E’ peraltro necessario eliminare le incongruenze che ancora esistono rispetto alle reali condizioni e caratteristiche dei terreni coinvolgendo gli enti territoriali nell’adozione dei criteri di classificazione ma occorre anche rafforzare – conclude Moncalvo – la scelta equa e coraggiosa di mantenere l’esenzione per le imprese agricole professionali in tutte le aree svantaggiate.

LE CRITICHE DI AGRINSIEME
Le modifiche apportate nel primo passaggio parlamentare al Senato del decreto legge sull’Imu agricola sono decisamente insufficienti.
Lo sottolinea Agrinsieme, il coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative agroalimentari, ritenendo che la concessione della proroga al 31 marzo per i versamenti relativi al 2014 e il riconoscimento di una detrazione di 200 euro, a decorrere dal 2015, per gli imprenditori agricoli professionali e i coltivatori diretti non cambino la sostanza del provvedimento, che perpetua l’ingiusta applicazione dell’imposta per i possessori dei terreni che non hanno queste qualifiche e che li concedono in affitto o in comodato ad agricoltori professionali.
Inoltre, restano ancora da risolvere le questioni più urgenti ed inique derivanti dalla classificazione Istat dei Comuni montani o parzialmente montani, la quale comporta l’assoggettamento al tributo di terreni marginali e con scarsa produttività o, peggio, interessati da eventi e calamità naturali.
Agrinsieme ha chiesto al Governo – e lo ribadisce ora anche al Parlamento – di rivedere una scelta che si presenta, alla prova dei fatti, fonte di sperequazioni e che ha provocato legittime proteste da parte del mondo agricolo. Per questo, il coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative agroalimentari ha confermato che proseguirà nella capillare mobilitazione su tutto il territorio nazionale, con iniziative di sensibilizzazione rivolte a prefetti, sindaci, parlamentari, mass media e opinione pubblica su un provvedimento che richiede profonde modifiche nel prossimo esame alla Camera, a cominciare dall’abrogazione del pagamento retroattivo per il 2014, in modo da rivedere le storture attuali, nel rispetto dei principi di sostenibilità, equità e ragionevolezza del tributo.