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Agricoltura sociale molte imprese in Piemonte


Entrata ufficialmente in vigore la legge nazionale sull’agricoltura sociale che apre un nuovo fronte di attività da valorizzare e promuovere anche nei nuovi PSR che accompagneranno lo sviluppo delle aree rurali fino al 2020.
A livello nazionale oltre mille e cento imprese agricole e cooperative già oggi danno la possibilità a decine di migliaia di rifugiati, detenuti, disabili e tossicodipendenti di essere inseriti nel mondo del lavoro, garantendo loro opportunità concrete di riabilitazione.
“E’ nato un nuovo modello di welfare che vede protagonista ancora una volta l’agricoltura come bene comune che, oltre ad avere un peso notevole nella tutela dell’ambiente e nella difesa della salute, dà valore alla persona. In Piemonte centinaia di imprese agricole e cooperative sono già impegnate ad offrire possibilità lavorative a rifugiati, detenuti, disabili e tossicodipendenti, oltre a qualificati servizi di innovazione sociale sul territorio regionale”, afferma Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte.
Sono già diversi i progetti già sviluppati nella nostra regione: dal percorso del Cibo Civile, promosso da Coldiretti Torino, che partendo dal cibo e dall’agricoltura genera valori sociali, arricchendo il benessere dei singoli e delle comunità, ai progetti di inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati, arrivando quindi al progetto AgriTATA, realizzato in collaborazione con la cooperativa sociale Linfa Solidale, che finora ha formato oltre 60 imprenditrici agricole di cui 20 attualmente operative per un servizio di assistenza all’infanzia di bambini dai tre mesi ai tre anni di età.
Molte altre sono le progettualità realizzate sui territori da Coldiretti in quanto forza sociale per garantire un welfare privato anche in collaborazione con il pubblico: basti pensare al progetto “A Casa”, in sinergia con il Consorzio Monviso Solidale, finalizzato all’assistenza agli anziani autosufficienti nelle aree rurali con la collaborazione operativa delle aziende agricole presenti sui territori e adeguatamente formate.
Nell’area del cuneese da anni ormai sono operativi inoltre i progetti “Buono 2 volte” e “Sportello InSalute”: con il primo vengono valorizzate le aziende che nel produrre cibi e prodotti di qualità si avvalgono della collaborazione di soggetti svantaggiati, favorendone quindi socialità e professionalità, mentre con il secondo progetto, attraverso la capillarità degli uffici Coldiretti, vengono garantiti in aree altrimenti scoperte servizi in ambito sanitario alla cittadinanza.
“L’agricoltura sociale rappresenta al meglio quel concetto di multifunzionalità che la nostra Organizzazione ha fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e creare nuovi modelli di sviluppo. Con l’entrata in vigore della legge viene riconosciuto, quindi, il valore dei prodotti e dei servizi offerti dall’agricoltura che, oltre a rappresentare un bene comune per la collettività, contribuiscono alla tutela dell’ambiente, alla difesa della salute ed al miglioramento della qualità di vita”, sostiene il direttore di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio.
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato, nel messaggio inviato per la Giornata nazionale dell’Agricoltura promossa da Coldiretti ad Expo, come la legge sull’agricoltura sociale aiuti, tramite l’attività agricola, le persone svantaggiate ed in difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, nell’ambito di un progetto di solidarietà ed inclusione sociale.