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Agricoltura Piemonte cos’ha fatto la Regione


La Giunta regionale del Piemonte ha sintetizzato in un documento l’attività svolta nel 2016. Di seguito la parte che riguarda il settore agricolo.

Programma di sviluppo rurale

Il 2016 è stato per l’agricoltura piemontese l’anno del Programma di sviluppo rurale. Approvato finalmente dalla Commissione Europea nell’ottobre 2015, avviati i primi bandi alla fine dello scorso anno, il 2016 ha rappresentato l’anno in cui il Psr si è pienamente dispiegato. Lo dicono le cifre: sul miliardo e 90 milioni complessivi, l’anno in corso ha visto l’attivazione di risorse per quasi 700 milioni, il 64% dell’intero budget, e sono state considerate finanziabili nei diversi bandi 12.600 domande. Risultati importanti, che valorizzano l’attività dei giovani, il rinnovamento e lo sviluppo delle aziende, la difesa dell’ambiente, chi opera in aree difficili come la montagna. Solo nei bandi Investimenti, Investimenti per giovani agricoltori e Insediamento dei giovani agricoltori sono stati stanziati 143 milioni con cui vengono finanziate quasi 2400 domande. Importante anche la gestione da parte regionale della Domanda Unica della Pac, il primo pilastro della politica agricola europea: tra anticipi e saldi attraverso Arpea ha pagato nel 2016 agli agricoltori piemontesi oltre 231 milioni di euro.

Attività di promozione dell’agricoltura

Di grande rilievo l’attività di promozione svolta dalla Regione Piemonte nei confronti dei prodotti di eccellenza del nostro comparto agricolo ed agroalimentare, attraverso la gestione di bandi per la promozione e la partecipazione ad eventi fieristici; tali iniziative hanno visto coinvolti in particolare i consorzi di tutela e le organizzazione dei produttori. Tra le tante iniziative ricordiamo il ruolo svolto dal Piemonte al cinquantesimo Vinitaly e al Salone del Gusto-Terra Madre.

Piemunto

Nel 2016 la Regione è intervenuto nelle crisi di settore, come quella del latte, favorendo il dialogo tra le parti e lanciando il marchio Piemunto, dedicato alla grande distribuzione, per valorizzare latte e formaggi piemontesi. Un’iniziativa che ha visto l’adesione di due grandi catene come Carrefour e Crai, che sta suscitando interessi anche in nuovi partner e che ha portato a un significativo incremento nelle vendite, fino al 60% in più, dei prodotti sotto il simbolo Piemunto.

Alpeggi

La Regione si è occupata anche degli alpeggi, per tutelare margari e Comuni proprietari di questi storici spazi. La superficie dei pascoli alpini piemontesi ammonta a oltre 300.000 ettari, di cui circa il 40% di proprietà pubblica, con particolare rilevanza della proprietà comunale. Per questo sono stati messi a disposizione dei Comuni montani gli schemi per la modulistica per l’affitto e per la concessione di uso civico delle malghe pubbliche di proprietà comunale. Un provvedimento con cui si è voluto garantire la conservazione della biodiversità, dei paesaggi e dell’assetto idrogeologico territoriale, osteggiando fenomeni speculativi che rischiano di cancellare la storia e la tradizione dei nostri alpeggi.

Associazionismo fondiario

Una legge per combattere lo spopolamento di colline e montagne piemontesi, ricomponendo il puzzle delle proprietà terriere frammentate e dei campi abbandonati attraverso la costituzione di libere associazioni fondiarie è l’obiettivo delle “Disposizioni per favorire la costituzione delle associazioni fondiarie e la valorizzazione dei terreni agricoli e forestali”, approvate il 26 ottobre in sede legislativa dalla III Commissione del Consiglio regionale. Senza interferire con il diritto di proprietà, che non viene meno, la legge sull’associazionismo fondiario intende rilanciare l’attività agro-forestale e pastorale e incentivare turismo e produzioni locali. L’obiettivo è dare vita ad associazioni per gestire il territorio rurale abbandonato o sottoutilizzato per rivitalizzare l’agricoltura di montagna e garantire la conservazione del paesaggio, nonché ridurre il rischio idrogeologico e di incendi.