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Agricoltura, il futuro in mano ai giovani


“Diventa difficile pensare a un futuro di sviluppo e di prosperità per l’agricoltura piemontese se non riusciremo a coinvolgere in questo processo un numero sempre maggiore di giovani”.
Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero partecipando al convegno tenutosi sabato 13 settembre ad Asti, nell’ambito della Douja d’Or, dal titolo “Riconsegniamo la terra ai giovani. Agricoltura e formazione”.
“Che la presenza di giovani imprenditori agricoli sia essenziale per il futuro dell’intero comparto lo dicono i numeri”, ha spiegato Ferrero. “Su 66 mila e cinquecento aziende agricole in Piemonte i
giovani titolari sono circa 7.700. Un numero di poco superiore al 10% delle aziende. Una percentuale che rimane sostanzialmente stabile, sia che le aziende siano collocate in montagna, pianura o collina”.
“Sono numeri che ci dicono come, nonostante qualche passo avanti sia stato fatto, l’impegno per aiutare i giovani a scegliere l’agricoltura deve trovare conferma nei prossimi anni”, ha aggiunto Ferrero.
“Noi intendiamo mettercelo, e lo dimostrano i 53 milioni di euro presenti nel nostro Piano di sviluppo rurale, varato dalla Giunta regionale due settimane fa, e destinati proprio a sostenere i giovani che intendono intraprendere l’attività agricola. Il Psr, in questo momento di crisi dell’economia e della finanza pubblica, è l’unico vero strumento con una dotazione finanziaria in grado di costruire prospettive per l’agricoltura piemontese”.
“Quello enologico è uno dei settori di maggiore attrazione per i giovani che intendono dedicarsi all’agricoltura. Occorre dunque sostenerne le intenzioni, sia con sostegni economici, sia con aiuti
formativi. Da loro dipende il futuro dell’enologia e dell’agricoltura piemontese, dobbiamo averne consapevolezza e agire di conseguenza”.

(nella foto: Giorgio Ferrero)