Aflatossine nelle castagne l’Europa ascolta Cuneo
Aflatossine nelle castagne: la Commissione europea ha avviato la riconsiderazione dei limiti di legge, come da sollecitazione avanzata dalla Provincia di Cuneo nel marzo scorso. Prima tappa del riesame sarà un incontro del gruppo di esperti comunitario sui contaminanti agricoli. Lo comunica una lettera del Ministero della Sanità, indirizzata all’assessorato regionale alla Sanità, alla Provincia di Cuneo e all’Istituto Superiore di Sanità.
“Un giusto segnale di attenzione – spiega la presidente Gianna Gancia che ha promosso la mozione in prima persona – per un prodotto che da sempre rappresenta elemento fondamentale per l’economia delle vallate montane. La riconsiderazione dei margini fissati, troppo restrittivi, sembrerebbe applicabile alla castagna ed ai suoi derivati: costituirebbe una boccata d’ossigeno per gli operatori alle prese con il calo di produzione dovuto all’infestazione da cinipide e con il crescente spopolamento delle aree in quota. Senza dimenticare che la cura delle zone boschive rappresenta presidio ambientale fondamentale per un territorio, come la Granda, con diffusi problemi di natura idrogeologica”.
Facendo seguito all’istanza avanzata dalla Provincia di Cuneo, la Direzione generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti del Ministero della Salute ha avanzato alla Commissione europea una richiesta di modifica dei limiti di legge per le aflatossine nelle castagne secche e nella farina di castagne destinata al consumo umano diretto, unitamente ad un parere dell’Istituto Superiore di Sanità basato sui dati nazionali di incidenza relativi agli anni 2009 e 2010 e forniti per la maggior parte dall’Arpa Piemonte.
“Per il proseguimento della discussione in sede comunitaria – si legge nella lettera a firma della Direzione generale della Sicurezza degli alimenti e della nutrizione -, è necessario disporre di dati aggiornati sulla questione”. Il Ministero ha pertanto richiesto alla Regione la trasmissione dei dati sulla presenza di aflatossine per l’anno 2011 e quelli disponibili per il 2012, oltre ad una dichiarazione attestante l’applicazione di buone pratiche agricole e produttive da parte degli operatori del settore, al fine di prevenire e ridurre la contaminazione. Tali elementi verranno inviati all’Istituto Superiore di Sanità, per la predisposizione di una relazione tecnica da presentare al gruppo di esperti comunitari sui contaminanti agricoli.