Affitto terreni vitati approvati i nuovi criteri
commisurata alla varietà dei vigneti concessi in affitto, oltre che alla durata
del contratto e al potenziale produttivo di ogni singola Denominazione.
In caso di controversia, i contraenti potranno rivolgersi alla Commissione di indirizzo
Le organizzazioni agricole Confagricoltura, Coldiretti e Cia, e la Proprietà Fondiaria di Cuneo hanno rinnovato l’accordo collettivo sui contratti agrari della provincia, secondo le modalità previste dall’articolo 45 della Legge 203/82. L’accordo ha definito il criterio di calcolo per stabilire i canoni d’affitto dei terreni vitati. Erano presenti per l’occasione i presidenti provinciali di Confagricoltura, Enrico Allasia, di Coldiretti, Delia Revelli, e della Cia, Roberto Damonte, oltre alla vice presidente del Sindacato provinciale dei Proprietari beni rustici in affitto, Isabella Moschetti.
POTENZIALE PRODUTTIVO
«La determinazione del canone per l’affitto dei terreni coltivati a vigneto – spiega Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo – può essere commisurata alla varietà dei vigneti concessi in affitto, oltre che alla durata del contratto stesso. Il canone può essere espresso in una percentuale riferita al potenziale produttivo di ogni singola Denominazione».
L’accordo, della durata di tre anni, definisce regole e principi che potranno trovare applicazione sia in caso di rinnovo dei contratti d’affitto in corso, sia nel caso di nuovi contratti che abbiano per oggetto la concessione in affitto di vigneti nella provincia di Cuneo, purché realizzati ai sensi dell’art. 45 Legge 203/82.
COMMISSIONE
Nel testo dell’intesa si legge altresì che “il valore delle uve da utilizzare esclusivamente ai fini dei contratti agrari stipulati secondo i criteri previsti, sarà determinato da una apposita Commissione nominata dalle organizzazioni di categoria che hanno sottoscritto l’accordo. La Commissione determinerà annualmente un valore per ogni Denominazione, in modo che possa trovare applicazione il calcolo del canone di affitto annuale secondo i parametri di percentuale convenuti nei singoli contratti”.
In caso di controversia, inoltre, sorta a seguito di diversa interpretazione dei principi e delle regole contenute nell’accordo, i contraenti potranno rivolgersi alla Commissione di indirizzo e vigilanza per la esatta e autentica interpretazione di quanto previsto. Tale Commissione sarà composta da cinque esperti nominati dalle associazioni che hanno sottoscritto l’accordo.
REGOLE CONDIVISE
«Tale intesa, che sostituisce quella siglata nel 2012 e scaduta a fine 2014, è basata su regole condivise e nel pieno rispetto del patto agrario – conclude Mario Viazzi, direttore di Confagricoltura zone di Alba -. Negli anni questo accordo ha dimostrato essere un riferimento unico, oggettivo e credibile anche per quanto riguarda i valori delle uve. Nei prossimi giorni, infatti, proseguirà il confronto tra tecnici e produttori viticoli per giungere quanto prima alla tabella contenente i valori indicativi per la campagna 2015; quotazioni che, considerata l’eccellente qualità del prodotto, saranno tendenzialmente in aumento rispetto all’anno scorso».