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Acquisto dei fondi rustici saltano le agevolazioni


A seguito delle nuove disposizioni di legge, a partire dal 1 gennaio 2014 gli atti di compravendita a titolo oneroso dei beni immobili (sia terreni che fabbricati) saranno soggetti all’imposta di registro secondo due sole aliquote:
– 9% per gli atti relativi agli acquisti di beni immobili in generale;
– 2% per l’acquisto della prima casa.
Non saranno peraltro più dovute le imposte di trascrizione immobiliare quali l’imposta ipotecaria, l’imposta catastale, l’imposta di bollo, le tasse ipotecarie ed i tributi speciali, che saranno totalmente assorbite dalla nuova imposta di registro.
CESSANO LE AGEVOLAZIONI
Pertanto a decorrere dalla data suindicata cesseranno di produrre effetto tutte le disposizioni riguardanti agevolazioni ed esenzioni d’imposta previste anche da leggi speciali. Ciò impatterà notevolmente sul settore agricolo in quanto per l’acquisto di terreni agricoli effettuati da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali (Iap) e destinati all’esercizio delle attività agricole non potranno più essere invocate le agevolazioni attualmente in vigore. Su tali acquisti non potranno quindi più essere applicate l’imposta di registro e quella ipotecaria nella misura fissa di 168 euro, nonchè quella catastale nella misura dell’1%, poiché i relativi atti saranno sottoposti allo stesso trattamento tributario applicato alla compravendita dei medesimi terreni da parte di soggetti privi della qualifica professionale agricola (fino al 31.12.2013 questi ultimi sono invece assoggettati all’aliquota più elevata del 15%).
RIFLESSI NEGATIVI
Di conseguenza, se non interverranno ulteriori modifiche normative, i requisiti dell’acquirente non saranno più determinanti in quanto l’acquisto dei fondi rustici sconterà la medesima tassazione degli altri trasferimenti immobiliari, comportando un riflesso negativo soprattutto sull’imprenditoria giovanile nello specifico settore agricolo. Al contrario ad essere agevolati saranno gli acquisti di terreni agricoli per altre finalità, dal momento che la riduzione prevista di 6 punti percentuali (dal 15% al 9%) rappresenterà certamente un’opportunità di speculazione finanziaria e commerciale con riferimento all’acquisto di terreni agricoli da rendere successivamente edificabili, con un indiscutibile danno all’agricoltura in termini di depauperamento del patrimonio fondiario sottratto alla coltivazione.

Marianna Cugnasco
mar.cugnasco@studiocugnasco.it