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Acqua e agricoltura, tra sicurezza e competitività


Si è svolto a Palazzo della Valle, sede nazionale di Confagricoltura, il convegno “Acqua e agricoltura: tra sicurezza del territorio e competitività delle imprese”. La prima parte dell’incontro è stata introdotta da Giovanni Tamburini, vicepresidente di Anbi, l’associazione nazionale delle bonifiche e irrigazioni, il quale ha rimarcato come l’uso irriguo costituisca uno strumento fondamentale per l’agricoltura, “senza il quale non si potrebbe produrre larghissima parte di quei prodotti per i quali l’Italia è famosa nel mondo”. Sono seguiti gli interventi di Francesco Puma, segretario generale dell’Autorità di bacino del fiume Po, che ha ripercorso le principali tappe della politica dell’acqua a livello nazionale ed europeo; di Davide Viaggi, dell’Università di Bologna, che si è soffermato sul valore dell’acqua nell’economia agricola italiana; di Fabian Capitanio, dell’Università di Napoli, che ha presentato un progetto per la programmazione degli investimenti irrigui alla luce dei cambiamenti climatici; di Paolo Mannini, del Consorzio per il canale emiliano romagnolo, incentrato sull’uso plurimo dell’acqua e sul risparmio idrico.
Nella seconda parte del convegno si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Italia tra siccità ed alluvioni, troppe emergenze senza risposta”, moderata dal giornalista Vanni Cornero. Sono intervenuti, insieme con il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, Franco Braga, sottosegretario alle Politiche agricole, Gianni Salvadori, assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Massimo Gargano, presidente di Anbi, Giuseppe Blasi, capo del Dipartimento delle Politiche europee e internazionali del Ministero delle Politiche agricole, Vincenzo Ferrara, consigliere scientifico del sottosegretario all’Ambiente Tullio Fanelli, e Alessandro de Carli, ricercatore dell’Università Bocconi.
Guidi ha posto in evidenza come nel nostro Paese si passi “da un eccesso all’altro, con un sommarsi di emergenze e di danni per le imprese: dalla siccità, alle alluvioni e al dissesto idrogeologico”. Tutto ciò è sicuramente dovuto ai cambiamenti climatici, ma anche “alla scarsa manutenzione del territorio e delle foreste nelle aree collinari e montane, ai pochi fondi disponibili per gli enti gestori, alla pianificazione territoriale non corretta, all’eccessiva cementificazione”. Per fronteggiare la siccità in agricoltura, Guidi ha proposto la costruzione di piccoli invasi, il rinnovamento dei sistemi irrigui, in particolare di quelli che portano l’acqua alle aziende agricole, e tecniche di risparmio d’acqua.
Il sottosegretario Braga, al quale sono state affidate le conclusioni della giornata, ha riconosciuto come sia prioritario “occuparsi dei problemi legati alla gestione idrica e occorra fare il possibile affinché vengano affrontati bene”.