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Accordo Europa Canada la "Grana" è… padana!


Botta e risposta che spacca il formaggio in due, tra il presidente del Consorzio Grana Padano, Nicola Cesare Baldrighi, sostenitore dell’accordo commerciale tra Europa e Canada (Ceta) e il vicepresidente della Coldiretti, Ettore Prandini, secondo cui la posizione di Baldrighi è contraria al buon senso e agli interessi degli allevatori.

POSSIBILITA’ DI SVILUPPO

«Valutiamo positivamente l’accordo commerciale Ue-Canada (Ceta) che, sia nel metodo, sia nell’effetto finale, dovrebbe offrire importanti possibilita’ di sviluppo per realta’ produttive come le nostre», dichiara Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, a Il Sole 24 Ore Radiocor Plus.

«L’accordo, seppur frutto di evidenti compromessi, potrebbe aprire interessanti prospettive di aumento del nostro export – prosegue il presidente Baldrighi – e sancire un principio per noi fondamentale, ovvero il riconoscimento delle Indicazioni Geografiche e delle relative denominazioni, anche per quanto riguarda direttamente il settore lattiero-caseario. Con l’accordo l’incremento delle importazioni canadesi di formaggi di alta qualita’ dall’Unione Europea a dazio zero passeranno da 12.000 a 29.000 tonnellate».

«Le aspettative per le esportazioni di Grana Padano – conclude Nicola Cesare Baldrighi – sono dunque improntate al miglior ottimismo e nel contempo alla massima attenzione affinche’ la gestione e la distribuzione delle quote di importazione da parte del governo canadese avvenga correttamente in modo da favorire il loro totale utilizzo».

PRECEDENTE DISASTROSO

«E’ veramente squallido leggere dichiarazioni contrarie al buon senso e soprattutto agli interessi dei produttori che si dovrebbe difendere», afferma il vicepresidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare le dichiarazioni del presidente del presidente del Consorzio di Tutela del Grana Padano Cesare Baldrighi a difesa del trattato di libero scambio tra il Canada e l’Unione Europea che per la prima volta autorizza all’estero l’utilizzo della traduzione inglese Parmesan del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano, per formaggi che non hanno nulla a che fare con le due specialità Made in Italy piu’ vendute nel mondo.

«Un precedente disastroso a livello internazionale – sottolinea Prandini – per gli allevatori ed i caseifici impegnati nella produzione dei due formaggi che hanno proprio nelle imitazioni il concorrente piu’ temuto all’estero. Peraltro – continua Prandini – lo stesso direttore del Consorzio di Tutela del Grana Padano aveva messo sotto accusa pubblicamente il trattato con il Canada per la gestione delle quote all’importazione dei formaggi che senza chiarimenti danneggerà la produzione originale italiana a favore delle copie canadesi. Le dichiarazioni di Cesare Baldrighi sono ancora piu’ gravi alla luce del suo ruolo di presidente di Aicig (Associazione italiana Consorzi Indicazione geografiche) considerato che su un totale di 291 denominazioni italiane riconosciute, la grande maggioranza di 250 non gode di alcuna tutela con l’accordo. Siamo evidentemente di fronte – conclude Prandini – ad un grave autolesionismo forse stimolato e interessato da prospettive che non hanno nulla a che fare con i produttori di formaggio».