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A caccia di latte nella provincia Granda


“Gli aumenti di consumo di latte alimentano positività su tutta la filiera, sia agricola che industriale. È giunto quindi il momento di ragionare con la parte industriale per pianificare produzioni, investimenti e remunerazioni”.
Con queste parole Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, commenta l’attuale stato in cui versa il settore lattiero caseario piemontese, auspicando di fatto la riapertura delle trattative per un accordo sul prezzo del latte alla stalla. Questo quando dalla Regione, l’assessore all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, ha annunciato di lavorare proprio alla convocazione di un tavolo di lavoro.
Altro fattore che può fungere da propulsore è l’intesa trovata nella vicina Lombardia tra organizzazioni agricole e industriali che hanno fissato il prezzo a 44,5 centesimi al litro (2,5 centesimi in più rispetto al prezzo precedente), per il periodo dal 1° febbraio al 30 giugno. Attualmente in Piemonte il latte è pagato meno, sebbene nel dicembre scorso, il prezzo medio avesse raggiunto i 43 centesimi al litro, confermando un trend di crescita rispetto alle ultime campagne.
“Bene l’accordo in Lombardia – commenta Giampiero Degiovanni, presidente della sezione lattiero-casearia di Confagricoltura Cuneo -. Speriamo che sia uno stimolo per trascinare anche il Piemonte. In questo momento ci sono aziende importanti, anche grandi nomi nazionali, che stanno girando nelle stalle della provincia di Cuneo alla ricerca di latte. In alcuni casi offrono anche 1,5 centesimi in più rispetto al prezzo concordato tra le parti in Lombardia. È un buon segnale, significa che la domanda è alta. Speriamo di portare il prezzo del latte in Piemonte allo stesso livello raggiunto in Lombardia”.
Urgono infine riflessioni anche sul sistema indicizzato per la determinazione del prezzo, in quanto sebbene sia ben strutturato, fatica ad essere rispettato.