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Ogm, un passo importante per la salute di tutti


“Un passo importante a difesa della salute dei consumatori e delle produzioni agroalimentari d’eccellenza del nostro Paese e della nostra regione”, così Coldiretti Piemonte commenta l’atteso riconoscimento della sovranità degli Stati di fronte al pressing e alle ripetute provocazioni delle multinazionali del biotech avvenuto con la firma dell’accordo europeo per la libertà di scelta degli Stati membri sugli Ogm. L’accordo di principio, che ora dovrà essere formalmente approvato dal Comitato degli Ambasciatori Ue (Coreper) e ratificato dalla Commissione Ambiente del Parlamento europeo, per il via libero definitivo, segna un importante passo avanti per il varo di una normativa che permetterà una maggiore flessibilità per gli Stati membri nella limitazione o divieto degli Ogm. Il regolamento fornisce infatti una base giuridica per i paesi che non vogliono coltivare Ogm e che consentirà loro di difendersi meglio da eventuali ricorsi legali delle multinazionali del biotech.
“L’Europa da un lato, le Alpi e il mare dall’altro – evidenzia il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo – renderanno l’Italia finalmente sicura da ogni contaminazione da Ogm a tutela dello straordinario patrimonio di distintività così apprezzato nel mondo”. “Per il nostro Paese – sottolinea Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte – gli organismi geneticamente modificati in agricoltura pongono seri problemi di sicurezza ambientale, ma non solo. In Piemonte, dove la terra è ricca e generosa di produzioni d’eccellenza, certificate a livello europeo, che hanno qualità intrinseche elevatissime, legate alle peculiarità del territorio, dove la biodiversità rappresenta un valore riconosciuto a livello mondiale, con luoghi come Langa, Roero e Monferrato, che fanno parte del patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, Coldiretti è da sempre a sostegno della filiera italiana, Ogm free, e combatte ogni giorno a fianco degli imprenditori agricoli e dei consumatori, contro un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy”.
Secondo una analisi di Coldiretti, nell’Unione Europea nonostante l’azione delle lobbies che producono organismi geneticamente modificati, nel 2013 sono rimasti solo cinque paesi a coltivarli (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) su ventotto, con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese, la Spagna, dove si coltiva unico prodotto geneticamente modificato.