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Esenzione dall’Imu scontro sui nuovi criteri


La possibile imminente emanazione del decreto del Ministero dell’Economia, che rivede l’applicazione dell’Imu nelle zone montane
e svantaggiate al di sotto dei 600 metri, è inaccettabile. Individua i terreni agricoli da assoggettare a tributo soltanto sulla base del
criterio altimetrico dove sono situati i Comuni e arriva a ridosso della scadenza dei termini di pagamento. Oltretutto, obbliga gli
agricoltori a pagare in un’unica soluzione, entro il prossimo 16 dicembre, anziché in due rate come tutti gli altri contribuenti.
Lo sottolinea Agrinsieme in relazione al provvedimento ministeriale in gestazione che eliminerebbe l’esenzione totale in circa 2.000 Comuni. Agrinsieme invita quindi il Governo ad escludere l’entrata in vigore delle nuove disposizioni per la loro indubbia violazione del principio, sancito nello “Statuto del contribuente”, che vieta di prevedere adempimenti a carico dei contribuenti prima di sessanta giorni dall’entrata in vigore di provvedimenti di attuazione di nuove leggi. Peraltro, molti dei Comuni interessati dall’estensione dei territori colpiti dall’imposta ricadono in zone dove si sono registrati noti e disastrosi effetti del maltempo, sia di recente che durante tutto il 2014.
In un momento contrassegnato dalla grave crisi economica, con difficoltà di accesso al credito, Agrinsieme si aspetta dal Governo interventi di sostegno alle imprese agricole e non certo ulteriori aggravi fiscali.