Il tempo delle mele annuncia buone notizie
La campagna di commercializzazione 2012/2013, è ritenuta ottima e il mercato soprattutto
europeo segnala la più forte penuria di prodotto degli ultimi anni. Le difficoltà
economiche delle famiglie invitano alla prudenza, ma sul mercato prevale l’ottimismo
I principali produttori di mele europei si sono riuniti a Praga in Repubblica Ceca, per Prognosfruit, il ritrovo annuale, nel quale vengono presentate le previsioni di produzione per la futura campagna di commercializzazione.
Le previsioni di produzione 2013 indicano un aumento produttivo al livello europeo, del 7% rispetto alla produzione del 2012. Si stima in Europa, una produzione di 10.798.000 tonnellate di mele delle diverse varietà, un aumento di produzione atteso, ma contenuto, se si pensa alla produzione del 2012.
La Polonia, primo paese produttore, evidenzia un aumento produttivo del 10%, ma a causa di problemi fitosanitari e delle numerose grandinate, verrà destinata alla trasformazione in succo, una percentuale superiore, riportando la quantità di mele destinate al mercato del fresco, in linea con il 2012. La Francia si riporta su livelli produttivi normali, con un aumento produttivo previsto del 29%. La Germania, al contrario, prevede un’ulteriore contrazione produttiva del 17%.
Alcuni paesi produttori, segnalano l’eccezionale piovosità primaverile, come la principale causa, dell’aumento di problemi fitosanitari – soprattutto ticchiolatura -, mentre in molte aree si segnala una significativa riduzione dei calibri medi, riconducibile al ritardo fenologico stagionale ed alla scarsa efficacia dei diradi. Si segnala una diminuzione notevole della disponibilità di frutti dei calibri superiori ed in sostanza la produzione totale di mele, da destinare al consumo fresco sarà nel 2013, di poco superiore a quella del 2012.
In Italia, secondo Paese produttore europeo, la produzione prevista si attesta su 2.147.000 tonnellate, con un aumento del 10% rispetto al 2012. La piovosità primaverile, la riduzione media dei calibri, le forti grandinate che hanno interessato soprattutto l’Alto Adige ed i danni da ticchiolatura, fanno sì che anche in Italia sia stimabile un volume di mele disponibili per il mercato del fresco, sostanzialmente in linea con quello del 2012. In Piemonte, la produzione attesa è di poco superiore a quella del 2012 e le dinamiche varietali, sia in Piemonte che nel resto d’Italia, sono sostanzialmente in linea con quelle degli altri Paesi Europei.
Dal punto di vista qualitativo, le analisi effettuate dai tecnici dell’Agenzia 4A Coldiretti fanno prevedere parametri qualitativi ed organolettici ottimi.
Marcello Gatto e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo, evidenziano: “Coldiretti è fortemente impegnata a monitorare i fenomeni di mercato, per questo è in funzione a livello regionale l’Osservatorio Prezzi, il cui scopo è quello di dare il giusto orientamento ai produttori rispetto ad un mercato sempre più difficile e complesso, ove interferiscono anche le situazioni economiche così come climatiche di altri Paesi Europei”.
“Per quanto riguarda la produzione – aggiunge Cesare Gallesio, tecnico dell’Agenzia 4A – dopo un 2012 molto deficitario, i quantitativi sono superiori ai 10 milioni di tonnellate. La campagna di commercializzazione 2012/2013, è ritenuta ottima e il mercato soprattutto europeo segnala la più forte penuria di prodotto degli ultimi anni”.
Conclude Michele Quaglia, presidente dell’agenzia 4 A, membro di giunta Coldiretti Cuneo, con delega al settore ortofrutticolo: “Un dato significativo, in Europa, è la forte contrazione di produzione della Germania che rappresenta ancora per l’Italia, il maggiore “cliente” del “vecchio continente”. Per quanto riguarda la parte di produzione da destinare alla trasformazione industriale, dovrebbe essere facilmente assorbita. Le difficoltà economiche delle famiglie invitano alla prudenza, ma si può fin d’ora prevedere un ottimo inizio della campagna commerciale ed un ragionevole sviluppo positivo per il prosieguo della stessa”.