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Nei primi dieci mesi del 2019, il prezzo del latte spot sale del 19,14 per cento. Bene il mercato, ma l’export segna il passo


Il settore lattiero caseario evidenzia un andamento del mercato attivo, con fondamentali che fanno bene sperare anche per i prossimi mesi.

La produzione in Europa evidenzia, nei primi otto mesi dell’anno 2019, un leggero incremento dello 0,3%. In Italia invece si registra una riduzione della produzione del -1,10%. In Piemonte la diminuzione è dello -0,22% .

EXPORT E IMPORT

Nel complesso l’import e l’export di prodotti lattiero-caseari dei Paesi UE verso i Paesi extra UE, nel periodo gennaio-agosto 2019, evidenziano, per le esportazioni un +12,5% pari a 1.661 mila tonnellate, valore in equivalente latte (ME), mentre le importazioni evidenziano un +17,8% ma di sole 66 mila tonnellate.

Domina la scena internazionale la Cina che sta condizionando in positivo l’intero mercato mondiale. La situazione è inoltre amplificata dalla guerra dei dazi Cina-Usa.

Nelel dettaglio, le oscillazioni dell’import di prodotti lattiero caseari della Cina, nel periodo dei primi nove mesi del 2019, dai suoi principali fornitori: Nuova Zelanda +20,7%, Unione Europea (28) +16,5%, Australia +28,0%, Stati Uniti -48,1%, Bielorussia +110,4%, altri +14,2%.

E’ significativo il dato del crollo dell’import dagli Stati Uniti dovuto alla “guerra commerciale” in corso. In altre parole, l’effetto del forte incremento delle importazioni della Cina è un vero e proprio shock.

LATTE SPOT

Le quotazioni del latte spot sono il primo indice che conferma quanto detto prima. Ottobre segna un leggero ribasso delle quotazioni – 1,57 %, ma evidenzia un incremento rispetto all’ottobre 2018 +5,10 %. Per la stagione le quotazioni risultano tra le più alte di tutti i tempi.

Nel mese di ottobre 2019, sulla piazza di Milano-Lodi, il prezzo del latte spot nazionale è stato fissato a 46,33 euro/100 kg (+ 5,10 % rispetto all’ottobre 2018). Registrano anche un incremento rispetto all’ottobre 2018 anche le quotazioni del latte pastorizzato francese + 1,67% e quello tedesco, + 1,00 %, le cui quotazioni sono rispettivamente salite a 42,46 e 44,46 euro/100 kg.

La differenza delle quotazioni del latte italiano rispetto ai latti di importazione è buona, intorno ai 4-4,5 euro ogni 100 kg.

Se prendiamo in considerazione le quotazioni del latte spot italiano dei primi dieci mesi del 2019 vediamo che si evidenzia un prezzo medio di 43,97 euro/100kg con un incremento, rispetto al medesimo periodo del 2018, del 19,14%.

BURRO

I bollettini del burro evidenziano andamenti differenti. Il mercato tedesco che non ha mai fatto invariato ha confermato un prezzo minimo di 3,60 euro/Kg e un prezzo massimo di 3,75 euro/Kg. La Francia evidenzia lievi oscillazioni, nell’ultima settimana ha aggiunto 0,05 centesimi fissando un prezzo di 3,60 euro/Kg. L’Olanda evidenzia una lieve correzione a ribasso -0,01 euro/Kg e va a 3,52 euro/Kg. Il prezzo medio di questi tre principali Paesi è  di 3,598 euro/Kg. Sul mercato comincia ad esserci un po’ più di offerta, solo e unicamente per le merci congelate, con prezzi che navigano intorno ai 3,65 euro/Kg per prodotto di panna pastorizzata; invece, per il burro di siero, le offerte sono intorno a 3,25 euro/Kg.

LATTE CRUDO E FORMAGGI

Il Latte crudo tedesco è offerto a 0,44-0,45 euro/Kg reso in Italia e lo scremato è offerto a 0,29 euro/Kg.  Mercato nazionale stabile, con la panna di qualità che è molto ricercata.

In Italia, molto ricercata la panna di qualità.

Formaggi: in leggero calo, sulle principali Borse merci, i prezzi del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. Quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi,  in aumento per il Gouda a 3,11 euro/Kg e l’Emmentaler a 4,42 euro/Kg, stabili l’Edamer a 3,09 euro/Kg e il Cheddar, a 3,08 euro/Kg.

La Crema estera è offerta a prezzi lievemente inferiori rispetto alla scorsa settimana, 1,92-1,94 euro/Kg ma alla fine trattata a 1,88 euro/Kg e addirittura meno se con consegna inizio della settimana successiva.

LATTE IN POLVERE

I bollettini del latte in polvere sono in aumento sia in Germania che in Olanda, stabili invece in Francia. In Germania vi sono molte latterie che non hanno disponibilità di merce fino al nuovo anno.

I bollettini del siero in polvere confermano l’aumento in Germania e in Olanda, invece in Francia restano stabili. Gli operatori francesi non condividono però questa idea di stabilità e si aspettano dei rialzi.

PREZZO ALLA STALLA

Il prezzo medio del latte alla stalla a livello europeo, nel mese di settembre, è risultato pari a euro 33,78 per 100/kg. Detto prezzo appare piuttosto basso, soprattutto se relazionato all’andamento di mercato e al fatto che il bilancio di autoapproviginamento evidenzia uno sviluppo positivo.

In Italia nel mese di settembre 2019 il prezzo medio del latte alla stalla ha registrato, (prezzo Lombardia), un valore pari a euro 41 ogni 100 kg.

In Piemonte il prezzo pagato alla stalla è variato tra  39 e 39,5 euro ogni 100 kg. Diverso è il prezzo del latte destinato alla produzione del Parmigiano Reggiano pari a euro 65 circa ogni 100/kg. Il grafico 3, che pubblichiamo, evidenzia l’andamento comparato del prezzo del latte alla stalla, Lombardia e latte trasfomato in Parmigiano Reggiano, negli ultimi dieci anni. Paradossalmente il valore del latte destinato a Parmigiano Reggiano tocca il livello minimo negli anni 2013-2014, sotto i 40 euro, quando, al contrario il prezzo del latte alla stalla in Lombardia sale sopra i 40 euro.

Dopo questo periodo nero dei produttori del Reggiano, il Consorzio avvia un progetto di rivitalizzazione del prodotto e di differenziazione dello stesso, oltrechè di programmazione della quantità produttiva, e i risultati sono venuti.

DAZI USA

Dopo il via libera della WTO, parte l’applicazione dei super dazi per l’export verso gli Stati Uniti. Il settore dei formaggi italiani è duramente colpito. I formaggi più importanti: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Pecorino e Provolone sono finiti nell’elenco dei prodotti ai quali si applica un incremento del 25% dei dazi. L’export di formaggi italiani verso gli Usa equivale ad un valore di 215 milioni di euro annui. Per dare una idea il dazio per il Parmigiano Reggiano era pari a dollari 2,15/kg e salirà a 6,00 euro/kg, pari ad un aumento dei dazio di dollari 3,85 che equivale a euro 3,45/kg. Il dazio per il Grana Padano era pari a due dollari/kg e salirà a 5,25 dollari/kg pari a circa 3 euro/kg. E’ evidente che vendere i nostri formaggi in Usa sarà più difficile, si devono aggiunger da 3 a 3,5 euro ogni kg e ovviamente il prodotto sarà meno competitivo.

Nel concreto, senza perdersi in piagnistei inutili, serve che il settore reagisca con una forte azione di comunicazione sull’area statunitense per cercare di recuperare sul prezzo l’aumento del dazio e l’Unione Europea, a supporto di predette azioni di marketing, dovrà mettere a disposizione i fondi per la campagna di comunicazione.

 

Giovanni Battista Testa (da: L’Imprenditore agricolo)