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Quotazioni record del latte spot, prezzo del Parmigiano Reggiano alle stelle e ripresa del prezzo del Grana Padano


Nel mese di novembre 2018, sulla piazza di Lodi, il prezzo del latte spot nazionale è stato fissato a 46,59 euro/100 kg (+5,69% rispetto al mese precedente). In crescita anche il latte pastorizzato francese (+3,19%) e quello tedesco (+3,34), le cui quotazioni sono rispettivamente salite a 43,30 e 45,49 euro/100 kg.

ANDAMENTO POSITIVO

L’andamento del prezzo dei latti spot evidenzia una differenza rispetto agli scorsi anni. Di solito il prezzo massimo si raggiungeva nei mesi di settembre e ottobre, quest’anno siamo a novembre, e il prezzo potrebbe mantenersi alto anche a dicembre.

Due possono essere le motivazioni di predetto anomalo andamento. La prima che la produzione di latte in allevamento non ha ancora recuperato appieno il suo standard dopo il periodo estivo, quindi si è creata una carenza di offerta sul mercato che, come primo effetto, fa scattare al rialzo del prezzo del latte spot. La seconda motivazione potrebbe essere una ripresa dei consumi, non ancora rilevata dalla statistica, che stimola l’attività del mercato, ma ci potrebbe essere un concorso in positivo dei due fattori.

PREZZO ALLA STALLA

A partire dal mese di giugno 2018, il prezzo del latte alla stalla ha evidenziato lievi aumenti su base mensile, pur restando nettamente inferiore ai livelli registrati lo scorso anno. In dettaglio, il prezzo rilevato da Ismea per le consegne di latte crudo effettuate sul territorio nazionale si è attestato su un livello medio di 36,4 euro/100 litri, con un aumento del 2% rispetto alla quotazione minima registrata a maggio. Per i prossimi mesi il mercato del latte dovrebbe rimanere su terreno sostanzialmente positivo, ma per comprendere le dinamiche che interessano il settore è importante avere una visione globale tenendo conto che il latte, al pari dei cereali e di altre commodity, ha assunto una connotazione mondiale.

ACCORDO ITALATTE

Intanto in Lombardia la Italatte, società del gruppo Lactalis (la più importante industria lattiero casearia nazionale), ha raggiunto un accordo con i fornitori sul prezzo alla stalla per l’ultimo trimestre 2018. Tale accordo prevede un prezzo medio trimestrale pari a 38 centesimi/litro secondo la seguente modulazione: ottobre euro 0,375/lt, novembre euro 0,38/lt e dicembre euro 0,385/lt. A partire da gennaio tale prezzo sarà aggiornato secondo l’indicizzazione concordata che fa riferimento al prezzo del latte medio alla stalla a livello UE e al prezzo del Grana Padano (quotazione Milano). Tale accordo aziendale, è superfluo ricordarlo, fissa un precedente che sarà sostanzialmente preso come riferimento da tutta l’industria casearia del Nord Italia.

EXPORT PAESI TERZI

Le esportazioni UE verso i Paesi terzi hanno evidenziato, nei primi nove mesi dell’anno, un segno negativo per tutti i principali gruppi di prodotto ad eccetto della polvere di latte magro che ha registrato un incremento del 1%. I rimanenti prodotti registrano i seguenti risultati: burro -11%; latte intero in polvere -14% e formaggi -0,1%. La contrazione delle esportazioni di burro è imputabile in parte alle ridotte disponibilità comunitarie, con gli stock che sono a zero da oltre un anno.

Gli Usa rimangono il principale mercato di sbocco per i formaggi europei, nonostante il 7% in meno rispetto allo scorso anno, seguiti da Giappone (+13%) e Svizzera (+4).

FOCUS INDIA

L’India in quanto un paese non forte esportatore di latte è spesso un po’ dimenticato nei commenti sull’andamento dei prodotti lattiero caseari. In realtà l’India è tra le principali realtà produttive di latte al mondo. Parimenti è un paese forte consumatore di latte e prodotti lattiero caseari. La produzione interna è in forte crescita. Dal 2013 la produzione di latte indiana cresce mediamente del 5,9% all’anno e si prevede che nel 2019 arrivi al picco di 186 milioni di tonnellate superando l’Unione Europea. Stante una crescita della domanda interna molto più contenuta, il latte viene convertito in polvere scremata (SMP) che si accumula nei magazzini. Per far fronte a questa situazione, il governo indiano ha introdotto dei sussidi per l’export di latte in polvere e ridotto la tassazione su alcuni servizi agli allevatori, in modo da alleviarne le difficoltà. Tuttavia, fin quando il prezzo sul mercato mondiale della polvere di latte magro e caseina non si riprenderà, il Paese continuerà ad avere i magazzini pieni di latte in polvere ed i prezzi pagati agli allevatori resteranno bassi.

Inoltre, il trend positivo della produzione non potrà che far peggiorare la situazione attuale. Bisogna poi considerare che le imprese trasformatrici si approvvigionano sui mercati mondiali di materie prime a basso prezzo quali le polveri di siero che rappresentano il 75% dell’import totale del lattiero-caseario, ragion per cui il governo ha aumentato i dazi per contrastare una tendenza di import in crescita del 65% rispetto allo scorso anno.

PRODUZIONE SOSTENIBILE

Il buon andamento del prezzo del latte spot e dei formaggi italiani, in particolare il Parmigiano Reggiano e ultimamente anche il Grana Padano, fanno bene sperare per i prossimi mesi. Fattore fondamentale per mantenere l’attuale equilibrio di mercato sarà anche la produzione di latte alla stalla. Nei primi otto mesi, secondo i dati Agea, è aumentata dello 0,5%, un valore sostenibile.

MERCATO EXTRA UE

Il secondo fattore fondamentale per tenere in equilibrio il mercato è l’export verso Paesi extra UE. L’andamento dei primi nove mesi che abbiamo commentato sopra è negativo, e se si vuole scongiurare una crisi di mercato occorre adottare ogni iniziativa volta a incrementare l’export, come ad esempio: nuovi accordi bilaterali con paesi importatori, superamento dell’embargo della Russia, incremento delle iniziative di promozione nei paesi importatori. Potenzialmente il mercato russo è secondo solo alla Cina e non recuperare dette quote è un grosso rischio per l’Unione Europea.

 

Giovanni Battista Testa