La Commissione europea accoglie le rimostranze dell’Italia e vuole ripristinare i dazi sull’importazione di riso da Cambogia e Birmania
“È un risultato importante che riconosce al nostro Paese il danno economico causato dalle importazioni a dazio zero da Cambogia e Birmania e anche il grande lavoro che stiamo portando avanti a sostegno di un settore che per troppo tempo è stato penalizzato. Abbiamo perso oltre il 50% della superficie investita per la coltivazione. Non possiamo più permettercelo. Adesso basta. Siamo in campo per tutelare i nostri risicoltori che sono controllati e lavorano con tante regole per avere prodotti di altissima qualità. Non ci fermiamo. Nei prossimi giorni lavoreremo per avere la conferma definitiva del ripristino per tre anni dei dazi e il perfezionamento del provvedimento. Non si fanno sconti. Il dazio applicato deve essere lo stesso per tutti e tre gli anni, non esistendo ragioni giuridiche e tecniche che possano giustificare una riduzione progressiva. Allo stesso tempo proseguiamo i controlli serrati nei confronti delle navi di riso asiatico che arrivano in Italia. Blocchiamo e rispediamo indietro chi non rispetta i nostri standard sanitari e di sicurezza.”
Lo afferma il ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, commentando la chiusura dell’indagine di salvaguardia riso da parte della Commissione UE.
“L’azione è confortante – interviene l’assessore regionale all’Agricoltura del Piemonte, Giorgio Ferrero – perché ristabilirebbe un giusto equilibrio nei confronti di un riso importato a un prezzo bassissimo e senza alcuna garanzia sulla compatibilità ambientale delle produzioni e sulla loro compatibilità sociale, con particolare riferimento al rispetto dei diritti umani in quei paesi. Verrebbe così data una opportunità di mercato in più al riso piemontese”.