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L’Europa autorizza l’uso di cinque nuovi Ogm di mais e barbabietole. L’ombra del patto di non belligeranza con le multinazionali


La Commissione europea ha autorizzato l’uso di cinque organismi geneticamente modificati (Ogm) per alimenti e mangimi. Le decisioni, che non riguardano la coltivazione, sono arrivate dopo che i Paesi membri non hanno raggiunto un’intesa sia nel comitato di autorizzazione, sia in appello. Le autorizzazioni sono valide per dieci anni e tutti i prodotti ottenuti da questi Ogm saranno soggetti alle regole di etichettatura e tracciabilità dell’Ue.

Si tratta di due nuove licenze per altrettante varietà di mais e di tre rinnovi di autorizzazione, per due mais e una barbabietola.

Gli Ogm in questione hanno superato la procedura di autorizzazione completa, compresa la valutazione scientifica favorevole da parte dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.

L’atteggiamento “lassista” della Commissione Ue nei confronti degli ogm è la conseguenza dell’atteggiamento ondivago degli Stati membri, i quali al loro interno ne vietano la coltivazione, ma, come è accaduto nel caso dei cinque nuovi ogm, non esprimono un’opinione sul dare o meno il via libera al loro uso, per cui la Commissione, ogni volta, forte del parere dell’Efsa, concede l’autorizzazione all’import.

“Il sospetto – osserva in un comunicato Cia Piemonte – é che le continue autorizzazioni di nuovi ogm e la piena libertà di circolazione in Europa di tutti gli ogm autorizzati, senza che nessun Stato membro si opponga con forza, sia la conseguenza del patto di non belligeranza stretto dall’Europa con le multinazionali del settore, che hanno accettato di non insistere con la richiesta di liberalizzazione delle coltivazioni, a condizione che l’Europa continui ad essere un mercato aperto all’importazione di prodotti transgenici coltivati all’estero.

 

(Fonte: Cia Piemonte)