Triplicata la vendita di zucche in Italia per Halloween
La vendita delle zucche nella settimana precedente la notte di Halloween è quasi triplicata rispetto alla media del mese di ottobre a conferma dell’attenzione crescente nei confronti della festa arrivata dal Nordamerica.
E’ quanto stima la Coldiretti sulla base degli acquisti registrati nella rete dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Dalla padella all’intaglio per realizzare il caratteristico simbolo delle streghe si è registrata una corsa all’acquisto dell’ortaggio piu’ grande del mondo anche in Italia, dove la produzione nazionale è in forte crescita a circa 40 milioni di chili all’anno.
Si tratta per la quasi totalità di prodotti destinati al consumo alimentare anche se cresce la domanda di varietà di zucche a scopi ornamentali. Regina indiscussa delle tavole invernali nella versione dei famosi tortelli, la zucca è uno dei prodotti più versatili della cucina italiana e può essere utilizzata sia per le preparazioni salate che per quelle dolci ma anche abbinata a pasta, carne, formaggi e torte. Nel corso del tempo si sono differenziate principalmente due tipologie di utilizzo, una relativa alla preparazione di tortelli, gnocchi, dolci e pane, l’altra come ingrediente di minestre e minestroni.
Nel primo caso le varietà più adatte presentano polpa molto soda, asciutta e dolce; per gli altri utilizzi vanno bene anche zucche meno dolci. L’altra categoria di zucca che si sta affermando in Italia è quella ornamentale: si tratta di zucche di ogni tipo, che si differenziano per le dimensioni (di piccola taglia oppure enormi) per la forma (allungate a forma di tubo, a trombetta, a cappello, schiacciate, a spirale, tonde), per la buccia (rugosa, bitorzoluta, costoluta, liscia) e per il colore (di ogni tonalità, dal verde al rosso accesso, passando per zucche striate). Ma è indubbio – osserva la Coldiretti – che l’affermarsi della notte delle streghe ha aperto il nuovo “mercato” delle zucche intagliate con le quali si cimentano un numero crescente di italiani.