Europa e Giappone un accordo interessante
Mentre il nostro Parlamento discute del Ceta, l’accordo commerciale tra Canada ed Europa, é in dirittura d’arrivo un altro accordo di cooperazione economica, quello fra Unione Europea e Giappone (Epa). L’accordo dovrebbe essere fissato nel 90% dei suoi punti principali dal Premier giapponese Abe ai primi del mese prossimo, sulla scia della sua presenza al G20 di Amburgo del 7 luglio.
L’accordo, oltre ad avere una sua evidente importanza dal punto di vista economico e geopolitico (Ue e Giappone “muovono” congiuntamente un’economia da 20 triliardi di Euro l’anno, e hanno avuto un interscambio commerciale pari a circa 125 miliardi nel 2016), contiene molte buone notizie per l’agroalimentare europeo, e quindi anche tricolore.
Uno dei punti principali sui quali battono i negoziatori europei è infatti quello dell’annullamento dei consistenti dazi che il Giappone impone sui prodotti alimentari provenienti dall’Ue, e che includono una gabella tra il 30 e il 40% sui formaggi, del 38,5% sulle carni bovine, di fino al 30% sul cioccolato, di fino al 24% sulla pasta, del 15% sul vino (o un minimo di 125 yen – un Euro circa – per litro) e del 9% sui pomodori in scatola.
Inoltre, dato non secondario, i negoziatori Ue desiderano che l’Epa includa il riconoscimento di 205 prodotti ad indicazione geografica, in modo da garantirne l’esclusiva vendita con il nome corrispondente – e quindi tutelando per legge le eccellenze “made in Italy” in terra nipponica.
In cambio, il Giappone vedrebbe azzerati i dazi del 10% attualmente imposti dall’Unione su veicoli e componentistica automotive nipponiche: una concessione molto allettante per quello che è attualmente il sesto partner commerciale dell’Ue, e il quinto Paese importatore di vino al mondo (25,9 milioni di litri nel 2016, secondo dati Vinexpo-Iwsr).
(Fonte: Cia Piemonte)