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Valore del latte e prospettive dei produttori


Gli allevatori sono costretti a operare in un contesto sempre più complesso, con costi produttivi e contributivi in continua crescita, con un’asfissiante burocrazia e con i prezzi alla stalla del latte non più remunerativi. Una situazione grave che richiede nuove e più incisive politiche che permettano al comparto di uscire al più presto da una crisi che rischia di divenire drammatica. La Cia-Confederazione italiana agricoltori, consapevole dei problemi che opprimono migliaia di aziende zootecniche, ha voluto contribuire con idee e proposte concrete ad una svolta che ridia slancio ai produttori che non possono più lavorare tra ostacoli e intralci di varia natura. Da qui il Forum nazionale del settore zootecnico sul latte bovino che si è tenuto a Milano lunedì 19 novembre e che ha avuto, appunto, come tema centrale “Più valore al latte e reali prospettive di reddito ai produttori”.
Il Forum – presieduto dal presidente della Cia Giuseppe Politi e concluso dal vicepresidente Domenico Brugnoni, cui ha partecipato anche una rappresentanza di produttori piemontesi associati alla Cia, guidata dal coordinatore regionale del Gie latte Lodovico Actis Perinetto – è stata l’occasione per rilanciare le proposte dell’Organizzazione per la ripresa del comparto.
La filiera lattiero-casearia, è stato rilevato nel corso del Forum, deve fare i conti con grandi cambiamenti: il “pacchetto latte”, la riforma della Pac 2014-2020, l’accresciuta concorrenza, il ruolo della Grande distribuzione organizzata (Gdo) nelle politiche commerciali e nella formazione dei prezzi. Elementi questi che sono e saranno di forte impatto per il comparto lattiero-caseario e per la zootecnia bovina da latte italiana e che hanno una rilevante incidenza sulla redditività degli allevamenti.
Una delle criticità è sicuramente costituita dalla sporadicità dei rapporti interprofessionali. A farne le spese sono i punti più deboli della filiera, e nel caso del latte soprattutto i produttori, che si vedono riconoscere un prezzo alla stalla molto basso in rapporto al prezzo di vendita ai consumatori. Ma anche le aziende casearie hanno i loro problemi con una grande distribuzione sempre più concentrata e controllata da marchi stranieri. Insomma, è il momento di intervenire, altrimenti si rischia di non governare un settore fondamentale per la nostra agricoltura.
La Cia propone un’azione unitaria del mondo agricolo e della cooperazione per rafforzare la posizione dei produttori nella filiera lattiero casearia e per attuare un’efficace strategia di difesa e valorizzazione della produzione nazionale, anche mediante il rafforzamento delle strutture economiche agricole esistenti e la creazione di nuove, laddove opportuno e possibile.
I lavori del Forum di Milano sono stati introdotti da una relazione del presidente della Cia Lombardia Mario Lanzi. Sono seguiti gli interventi di Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, di Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, di Giuseppe Di Rubbo, dirigente del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, di Giuseppe Elias, assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, e di Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi.