Sezioni


Tornare in alpeggio dopo l’indagine sulle truffe


Oggi, festa di San Giovanni, comincia la transumanza, il viaggio dei margari e dei loro animali verso i pascoli di montagna. E’ un rito che si ripete da secoli, ma quest’anno è contrassegnato da incertezze e paure.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Cuneo, su una presunta truffa dei contributi europei da parte di una cooperativa (“Il falco” di Marene), per la quale sono indagati oltre 30 allevatori in tutto il Nord Italia, ha svelato anche una serie di pratiche poco conformi alla tutela degli alpeggi e del lavoro dei margari, in particolare l’abitudine di alcuni Comuni di affittare gli appezzamenti con basi d’asta altissime che i veri margari non possono permettersi di pagare, mentre possono permetterselo le grandi aziende che speculano sull’accumulo di contributi.
I Comuni, proprietari della maggioranza dei pascoli e degli alpeggi, sono preoccupati. Alcuni perché hanno avuto a che fare con le aziende indagate. Altri perché temono, continuando ad assegnare i pascoli “alla vecchia maniera” – imponendo cioè condizioni economiche proibitive per i veri margari – di incorrere in qualche guaio giudiziario. Anche molti margari, che sono stati costretti in passato a subaffittare i pascoli dalle grandi imprese agricole invece che a prezzi equi dai Comuni, stanno decidendo il da farsi.
I Comuni dovrebbero imparare la lezione. Se continuano a perseguire una politica volta al profitto veloce invece che alla gestione sostenibile dei loro pascoli ed alpeggi, rischiano non solo possibili guai giudiziari, ma che alla lunga che la “natura” gli si ritorca contro con conseguenze che possono essere devastanti.

(Fonte: Cia Piemonte)